“Si è trattato di un’indagine certosina durata tre anni, frutto di intercettazioni telefoniche, telematiche e di rogatorie all’estero. Dal sequestro della contabilità di alcuni Totem abbiamo potuto appurare che il giro d’affari accertato è stato di 1,5 milioni di euro nell’ultimo anno, una cifra che a seguito della nostra attività di controllo e repressione del fenomeno, soprattutto su Bolzano, è anche calata rispetto a quanto mosso nei due anni precedenti”. E’ quanto ha dichiarato ad Agimeg Giuseppe Tricarico, Dirigente della Squadra Mobile della Questura di Bolzano, entrando nei dettagli dell”Operazione Totem’ congiunta fra GdF del Trentino Alto Adige e la Questura di Bolzano per il contrasto al gioco d’azzardo illegale. “Gli apparecchi erano localizzati nei pubblici esercizi e mascherati da semplici totem per ricariche telefoniche o accesso a internet, invece abbiamo verificato come il fatturato per le ricariche effettuate era pari allo 0%. Gli apparecchi, con server in Estonia e a Malta, venivano utilizzati dai giocatori che attraverso una password o una combinazione di tasti riusciva ad accedere a piattaforme di gioco d’azzardo, soprattutto nella modalità giochi a rulli. Ma non solo. Le indagini – ha proseguito Tricarico – hanno dimostrato dimostrato inequivocabilmente che la percentuale di vincita veniva truccata e manipolata da gestori e noleggiatori, a danno dei giocatori. L’operazione ha portato al coinvolgimento di 46 persone tra giocatori, baristi, noleggiatori e dipendenti che hanno dato un contributo causale all’implementazione del fenomeno e della truffa. L’attuale normativa ha depenalizzato alcuni dei reati e abbiamo dovuto spostare gli addebiti da un profilo penale a uno amministrativo. Di certo – ha concluso Tricarico – il giro d’affari è molto grande e coinvolge non solo Bolzano e il Trentino, ma anche molte altre regioni d’Italia, con totem piazzati dappertutto che movimentano guadagni sconosciuti al fisco”. lp/AGIMEG