Il contratto di rete d’impresa, secondo il prof. Tiziano Treu, è uno strumento molto versatile, già usato in diversi settori. “È stato introdotto con la prima legge del 2009, molto semplice, consente di mettere in rete aziende, fornisce qualche finanziamento, pochi ma da quando è stato introdotto circa 10.000 imprese, 2000 contratti, si sono avvalsi di questa legge. Per darvi l’idea lo hanno adottato settori diversi: dalla meccanica, costruzioni e siderurgia al turismo, informazione e agroalimentare”. “Ho quasi pronto un volume con una serie di esempi di come si può fare. Il contratto mette insieme molte o poche imprese, mette insieme aziende che hanno obiettivi in comune, non si tratta di mettere in comune tutto, solo alcune attività, bisogna fidarsi. Il contratto di rete è un contratto privato, niente notai, bolli ed è uno strumento di organizzazione migliore dei rapporti tra imprese” ha detto oggi l’ex ministro del lavoro durante il convegno organizzato dalla Fngp e Sapar a Roma. “Serve ad ottimizzare i rapporti da vari punti di vista, la gestione del personale, dei servizi, delle licenze, degli strumenti o altro senza l’obbligo di una cassa comune. È sempre possibile uscire dalla rete di impresa e garantisce l’indipendenza delle piccole aziende”, ha concluso. lp/AGIMEG