Giochi, in Toscana 1.400 pazienti in cura per ludopatia. Spinelli (pres. Osservatorio): “Puntare sulla prevenzione del fenomeno”

“In Toscana sono circa 1400 i pazienti in trattamento (perché affetti da ludopatia, ndr) e il fenomeno investe oltre 20 mila persone. Numeri ancora più pesanti perché in prevalenza si tratta di persone a basso reddito, soggetti a rischio di emarginazione sociale o già affetti da altre dipendenze. In questo modo, la patologia diventa anche un moltiplicatore di disuguaglianze socio-economiche”. Lo afferma il presidente dell’Osservatorio toscano sul fenomeno della dipendenza da gioco d’azzardo, e consigliere regionale Pd, Serena Spinelli, dopo la prima riunione dell’organismo, ricordando che “l’azzardo non e’ un gioco, ma un comportamento a rischio, che danneggia tutti, anche chi non gioca. E che vincere non è affatto facile, è molto più facile ammalarsene e rischiare di bruciare i propri soldi e anche la propria vita”. A far parte dell’osservatorio, oltre a membri della Giunta e del Consiglio regionale, i rappresentanti dei Comuni, delle aziende sanitarie, delle associazioni di volontariato e professionisti esperti in materia. Oggi, osserva ancora Spinelli “abbiamo tracciato obiettivi condivisi e iniziato a impostare il rafforzamento di un sistema a rete che coinvolge molti soggetti. In Toscana esiste un grande patrimonio di risorse e professionalità che già stanno operando insieme nel contrasto al gioco d’azzardo patologico, ed è proprio questo un punto che l’Osservatorio vuole valorizzare. Sul fronte del trattamento della patologia la Regione ha stabilito nuove linee d’indirizzo per le Asl e definito un ampio Piano di Contrasto, che ci è stato illustrato oggi, e sul quale c’è il parere positivo dell’Osservatorio. Un piano incentrato sulla prevenzione, che prevede, oltre a un numero verde per il primo ascolto e una campagna informativa, una serie di iniziative su tutto il territorio regionale in collaborazione con le associazioni di volontariato e rivolte soprattutto ai giovani e alle scuole”. dar/AGIMEG