Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania ha respinto due ricorsi presentati contro il regolamento comunale di Avellino per il contrasto alle ludopatie. Si tratta di uno dei regolamenti più discussi visto che prevede il divieto per le nuove sale di aprire a 300 metri dai luoghi ritenuti sensibili, mentre a quelle già esistenti sono stati concessi tre anni di tempo per trasferirsi e mettersi in regola. Inoltre gli orari di apertura sono previsti dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 22, tranne la domenica, mentre sono previsti divieti assoluti a forme di pubblicità all’esterno dei locali. Si tratta di un regolamento (approvato un anno fa) particolarmente duro, tanto che l’allora sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta, chiese chiarimenti.
Tuttavia secondo i giudici “La misura adottata risulta idonea allo scopo perseguito, consistente nella prevenzione, nel contrasto e nella riduzione del gioco d’azzardo patologico, poiché il permanere un’illimitata o incontrollata possibilità di accesso al gioco accresce oggettivamente il rischio di diffusione di fenomeni di dipendenza”. Inoltre la stessa misura “non preclude la prosecuzione dell’attività d’impresa connessa alla gestione dei giochi d’azzardo, ma la contiene entro limiti temporali ragionevoli e coerenti con la dimensione e la consistenza dell’interesse pubblico perseguito”.
Priva di pregio secondo i giudici è anche l’ultima censura con cui è stata contestata la sostanziale applicazione retroattiva delle disposizioni poste dal regolamento ai fini di distanziare anche le sale da gioco attualmente in esercizio dagli individuati siti sensibili. lp/AGIMEG