La politica proibizionista adottata dal Governo svizzero non ha fermato l’offerta di gioco illegale. A lanciare l’allarme sulla diffusione capillare del gioco irregolare è stato Jean-Marie Jordan, Direttore della Commissione federale delle case da gioco elvetiche. Dal 2004 Jordan lavora per garantire che il gioco venga esercitato solo all’interno dei casinò. Se finora i risultati sono stati soddisfacenti, da un po’ di tempo a questa parte “gruppi ben organizzati provenienti dai Balcani e dalla Turchia hanno preso il controllo del mercato illegale svizzero”, ha detto. Si stima ci siano circa 2.500 esercizi pubblici tra ristoranti e bar, convertiti in bische illegali. “E’ diventato un grosso problema”, ha spiegato Jordan. Cinque o sei anni fa l’offerta di gioco illegale era limitata a qualche slot installata in una sorta di casinò sotterranei, le persone giocavano su macchine ‘tradizionali’, le poche che sfuggivano al divieto introdotto anni fa dal Governo federale svizzero. “Oggi giocano illegalmente sui computer collegati online in ristoranti e bar”, ha spiegato il direttore della Commissione Federale. I computer sono connessi a Internet, il gioco spesso viene fornito da server localizzati all’estero. Secondo Jordan in Svizzera ci sarebbero molte bande criminali attive in questo settore: si tratta di organizzazioni molto potenti a struttura piramidale per un business molto redditizio. Secondo gli esperti si stima un mercato da 150 milioni. Jordan, infine, ha sollecitato il Governo federale ad attribuirgli maggiori competenze che solo una “nuova legge sul gioco” potrebbe garantire. rg/AGIMEG