“Una sala da gioco, totalmente sprovvista di qualsiasi autorizzazione comunale, è stata scoperta dalla polizia a Napoli. All’interno dei locali sono state identificate 8 persone intente a giocare alle slot. Il titolare del locale è stato denunciato a piede libero.” Questa notizia – si legge in una nota di Sts -, riportata qualche giorno fa, si aggiunge alle tante che puntualmente i mass media pubblicano per evidenziare lati oscuri che ancora esistono nel settore del gioco. Sebbene la bisca descritta nella notizia sembri rappresentare perfettamente il gioco clandestino, esistono forme di illegalità apparentemente più soft, ma non per questo meno pericolose per i territori e i cittadini. Accanto alla rete legale, esiste da qualche tempo una rete parallela costituita da CTD che, senza alcuna autorizzazione, intercetta una fetta consistente dei giocatori italiani. Contro queste attività è stato fatto troppo poco. Da un lato, i territori sembrano disinteressati alla questione, intenti come sono a distruggere le attività di raccolta legale; dall’altro lo Stato, tra contenziosi in tribunale e regole non sempre chiare, ha addirittura proposto una sanatoria per i CTD che non ha dato i risultati sperati. Per questo, riteniamo che il tempo per le scelte sia scaduto. O difendiamo la legalità senza se e senza ma o il futuro sarà dei totem e dei giochi raccolti senza autorizzazione. Noi non abbiamo dubbi. Ora la politica decida. lp/AGIMEG