Il problema della ludopatia va risolto “senza spinte demagogiche, ma studiando a fondo e insieme (Stato e Regioni) la questione per trovare adeguati correttivi. L’alternativa è l’abolizione di tutta l’offerta di gioco, legale e soprattutto illegale”. E’ quanto evidenzia il presidente di As.Tro, Massimiliano Pucci, riferendosi ai dati sui malati da gioco d’azzardo patologico presentati dalla Regione Lombardia in Conferenza delle Regioni e alla prima conferenza nazionale sulla ludopatia svoltasi ieri a Milano. L’associazione As.Tro osserva che “prendendo momentaneamente per ‘buona’, in attesa di statistiche più ufficiali, la dichiarazione d’apertura dell’assessore regionale Beccalossi alla Conferenza delle Regioni, il tenore della stessa ci lascia attoniti. Apprendiamo come in Lombardia i malati di GAP assistiti siano ‘raddoppiati’, nel 2015, rispetto al 2014, ‘in concomitanza’ con il primo anno di vigenza delle restrizioni ‘metriche’ imposte dalla legge regionale. Ciò conclama, per il secondo anno consecutivo, l’inutilità della ‘ricetta amministrativa’ rispetto allo scopo dichiarato. Qualora, invece, il vero obiettivo politico fosse solo la ‘inflizione’ di una punizione economica al settore, allora il successo delle iniziative lombarde sarebbe raggiunto, a discapito di quei 2000 malati che nel 2014 non c’erano e che proprio la ‘limitazione dell’offerta legale’ (ovviamente soppiantata da quella irregolare, più invasiva e dannosa di quella legale) ha generato. Vantarsi di aver creato nuovi malati e chiedere che altri seguano l’esempio è atto che si commenta da sé e che, probabilmente, farà emergere – a livello governativo – un interrogativo molto serio: ‘ma perché lo Stato deve preoccuparsi di ridurre il gioco lecito per arginare i costi socio-sanitari derivanti dal GAP, se sono proprio le restrizioni locali ai congegni autorizzati a generare un +100% annuo di nuovi malati di GAP?’ Sicuramente ‘la politica’ saprà fornire spiegazioni a tutto, ma quando ‘la gente’ legge questi dati diventa molto difficile spiegare perché non si debba ritenere gli interventi adottati ‘come la causa’ del peggioramento delle condizioni socio-sanitarie”. Il presidente di As.Tro ricorda “a chi ha la memoria corta che prima della legalizzazione delle slot in Italia (pre-2004) il mercato era dominato dall’illegalità con oltre 750 mila videopoker senza controllo” e si domanda se “prima o poi sarà ideata anche una ‘misura’ in grado di far diminuire, oltre all’offerta di gioco legale, anche il numero di malati di GAP”, senza “aspettare di aver prima consegnato tutto il mercato all’illegalità”. dar/AGIMEG