Giochi, Pastorino (Pres. Sts): “Nelle tabaccherie il problema ludopatia si risolve meglio che mandando i giocatori in sale buie e isolate, dove può non esserci controllo adeguato”

dai nostri inviati a Salerno – “La rete delle tabaccherie in Italia è composta da circa 55 mila punti, con una rapporto di una tabaccheria ogni 1.100 abitati. Si tratta di 55 mila concessionari dello Stato, con circa 150 mila addetti che vi lavorano e che servono quindi 15 milioni di cittadini. Una rete molto diffusa che in alcune zone è l’unica presente dello Stato. Per dare un’idea dell’importanza, basti pensare che le banche hanno circa 30 mila sportelli, mentre le Poste 13 mila. La rete dei tabaccai è quindi quella più grande. Il gioco pesa nell’utile delle tabaccherie circa il 40%. E bisogna sottolineare che viene tutto certificato a monte quindi non ci può essere evasione fiscale. La tabaccheria è anche un punto che viene preso di mira spesso per furti e atti criminali. Il tabaccaio difende spesso, anche purtroppo a costo della sua vita, soldi che sono in realtà dello stato”. E’ il quadro dipinto da Giorgio Pastorino, presidente Sts, nel corso del convegno all’Università di Salerno. “Attualmente – ha continuato Pastorino – ci sono diverse criticità intorno alle tabaccherie su cui bisogna intervenire. La crisi ha creato problemi a tutti, anche alle nostre attività. Togliere quindi totalmente le slot dalle tabaccherie, sarebbe deleterio per la nostra rete. Abbiamo inoltre riaperto da poco una battaglia contro i canoni. E’ un po’ come se il concessionario facesse pagare ai ricevitori la concessione che lui ha pagato per gestire il gioco. Visto che presto ci sarà una gara del SuperEnalotto, vigileremo che non si rifacciano questi errori. I problemi sono quindi aggi e canoni, e di conseguenza i costi”. “Nei nostri colloqui con il sottosegretario Baretta, abbiamo proposto un processo di certificazione nella formazione dei ricevitori. Per noi la formazione continua è fondamentale. Noi l’abbiamo implementata anche nella parte gioco, puntando anche sul riconoscere quando c’è un eccesso di gioco ed un rischio di gioco pericoloso. Per quanto riguarda il controllo e soprattutto quello sui minori, bisogna ricordare che se un ricevitore vende sigarette o fa giocare un minore, rischia la concessione. Non capiamo la ratio della scelta di togliere le slot dalle tabaccherie. Non possiamo cancellare tutti gli addetti ai lavori. Ma poi vogliamo veramente occuparci dei malati o, per evitare le critiche, provare a nasconderli alla vista di chi ce l’ha con il gioco e poi dimenticarli? Stiamo parlando più una questione morale che affrontare il tema ludopatia. Nelle tabaccherie il problema ludopatia si risolve meglio che infilandolo in sale buie ed isolate dove non c’è controllo. Non bisogna cancellare la rete più importante dello Stato”.  es/AGIMEG