Giochi, Nevola (La Sentinella) ad Agimeg: “Proibizionismo crea illegalità e compulsività. Accordo Stato-Regioni, un importante punto di partenza”

“Tra i temi che verranno affrontati domani nella conferenza dal titolo “Gioco d’azzardo: una sfida complessa” che si terrà a Varazze (SV) sicuramente quello del proibizionismo. Siamo impegnati da anni nella promozione del contrasto alla ludopatia, al gioco patologico e più in generale al gioco illegale. Siamo stati pionieri nella scoperta del fenomeno irregolare dei “Totem” a Bolzano. Abbiamo seguito in tutta Italia la situazione relativa alla regolamentazione, alle varie leggi locali”. E’ quanto ha detto ad Agimeg il presidente dell’associazione culturale La Sentinella, Luigi Nevola. “A Varazze ci siamo messi a disposizione, come per i sindaci di tutta Italia, dando il nostro contributo in merito alle nuove regolamentazioni – ha aggiunto -. In questa zona le amministrazioni stanno cercando di creare dei nuovi regolamenti, il nostro contributo consiste nell’aiutare a capire cosa sia più giusto o meno fare sotto il punto di vista dell’esperienza. Puntiamo sul discorso della formazione e prevenzione, più che della repressione e il proibizionismo per creare una sana cultura del gioco”. “Bolzano – continua – è la provincia italiana più proibizionista. Questo ha fatto sì che dove c’è proibizionismo, dove l’amministrazione colpisce il legale, avanza l’illegalità. Si tratta di un binomio diretto. Quando colpisci un’attività legale, fiorisce l’illegalità. L’effetto espulsivo, i limiti orari aumentano la compulsività. Siamo stati autori della traduzione di uno studio dell’Università di Sidney che è andata a sperimentare il fatto delle fasce orarie. Questo studio indica in modo scientifico come bloccare con fasce orarie innalza la compulsività dei giocatori. Credo che gli orari debbano essere continuati. Orari schizzofrenici e distanziometri creano innalzamento della patologia. La soluzione è puntare sulla formazione del personale, del mondo della politica, che purtroppo non è preparata in questo settore. Fare campagne serie di informazione e prevenzione. Le metodologie proibizioniste innalzano la compulsività e incrementano il settore illegale. Lo Stato, comuni e province, come è successo in Liguria con Toti e Rixi, dovrebbero cercare di riscrivere i regolamenti non proibendo ma creando una sana cultura del gioco. La sfida è formare delle persone che sappiano gestire in maniera normale un divertimento, quale il gioco; capire il fenomeno, contrastare l’illegale e l’irregolarità, non le attività legali e regolamentate. La cultura si crea fornendo una formazione elevata alla persone che lavorano all’interno del settore, ma anche istituendo la figura di un “tutor” all’interno delle aziende che sappia fare rete con USL, Ospedali e Centri di Ricerca. E’ la sfida educativa quella che in Italia manca”. Conclude Nevola: “Spero che si raggiunga il decreto attuati riguardante l’accordo raggiunto in Conferenza Stato-Regioni. Diverse volte abbiamo incontrato il sottosegretario Baretta che sta lavorando a questa riforma necessaria. Le leggi e le riforme non accontentano mai tutti, c’è sempre una parte lesa. Credo però sia un’inizio. Sposiamo questo decreto, perchè questa riforma ha diversi punti che sono cardini della nostra battaglia condotta in questi anni. E’ ovvio che non è una riforma perfetta, ma è un grande punto di partenza. Eleva standard qualitativi dell’offerta, ripulisce un settore che in passato non ha dato grandi garanzie di qualità e crea una cultura del gioco in Italia senza scandali, senza colpire il legale”. cdn/AGIMEG