Meno 3,7%: questo è il risultato relativo alla raccolta del mercato dei giochi mettendo a confronto il primo semestre del 2013 con lo stesso periodo dello scorso anno. Tra gennaio e giugno di quest’anno, gli italiani hanno speso per tentare la fortuna 42.648 milioni, contro i 44.293 puntati del primo semestre 2012. Gli italiani stanno quindi giocando di meno, con però delle differenze tra i singoli concorsi. Tra i giochi che hanno “tenuto” nel confronto tra gennaio-giugno di quest’anno ed il primo semestre 2012, ci sono il Lotto (3.127 milioni raccolti nel 2012 contro i 3.130 di quest’anno), il Gratta e Vinci più la Lotteria Italia (5.054 milioni contro 5.050), il poker cash ed i casinò on line (6.568 milioni raccolti nel primo semestre 2012, 6.600 quest’anno). Da quest’ultimo segmento si aspettava una crescita maggiore visto l’avvio, a pieno regime, delle slot su internet. Ma le slot on line hanno di fatto cannibalizzato altri giochi on line e comunque hanno dovuto fare anche loro i conti con la crisi. Il crollo più forte l’hanno fatto registrare il poker modalità “torneo” (-27,1% con la raccolta scesa a 505 milioni contro i 693 del primo semestre 2012) ed il SuperEnalotto più il Win for Life (-23,3% con un calo da 1.004 a 770 milioni). Tra gli apparecchi da intrattenimento c’è da segnalare che al calo delle Newslot (da 13.980 a 12.700 milioni) fa da contraltare una leggera crescita della raccolta delle Vlt (da 10.450 a 10.700 milioni). In generale il settore degli apparecchi da intrattenimento perde il 4,2%. Scommesse sportive, Totocalcio e Totogol fanno segnare una raccolta di 1.955 milioni contro i 2.023 del 2012, i giochi a base ippica passano da 522 a 448 milioni, mentre il Bingo scende dagli 872 milioni del primo semestre delle scorso anno ai 790 milioni dello stesso periodo di quest’anno. Del calo generalizzato ne ha risentito anche l’Erario. Dai 4.212 milioni incassati dal mercato dei giochi lo scorso anno nelle casse erariali finiranno, per i primi 6 mesi del 2013, poco più di 4 miliardi di euro, per un calo superiore al 3%. Proiettando il dato a fine 2013, il calo potrebbe superare i 500 milioni di euro. Ma il calo più consistente si è avuto nella spesa effettiva (cioè la differenza tra quanto giocato e quanto tornato nelle tasche degli appassionati sotto forma di vincite). Lo scorso anno tra gennaio e giugno la spesa effettiva per il gioco sfiorò gli 8,9 miliardi di euro, mentre quest’anno si attesa ampiamente al di sotto degli 8,4 miliardi, con un saldo negativo del 5,8%. lp/AGIMEG