Riprende in commissione Finanze al Senato l’esame della proposta di legge a prima firma Mirabelli (Pd) sul riordino complessivo della materia dei giochi. Durante l’ultima seduta lo stesso Mirabelli (Pd) propone alla commissione di “svolgere un ampio ciclo di audizioni, il quale dovrebbe includere soggetti pubblici come l’Agenzia delle dogane e dei monopoli, la società Sogei, le Regioni e gli enti locali, la Direzione nazionale antimafia e la Guardia di finanza”, indicando quindi quali ulteriori soggetti da audire “le organizzazioni rappresentative degli operatori del settore, esperti e associazioni coinvolte nel trattamento delle patologie connesse al gioco”. Il presidente Marino (Pd) invita il relatore a sottoporre ai commissari “un elenco dettagliato delle proposte relative ai soggetti da audire. I commissari stessi potranno quindi proporre ulteriori soggetti da audire entro martedì 15 marzo. Sarà successivamente cura della presidenza definire il calendario delle audizioni tenendo conto della necessità di non sottrarre tempo all’attività ordinaria della commissione”. La senatrice Bottici (M5S) conviene circa la proposta organizzativa del presidente e si riserva quindi di “valutare le proposte del relatore e di proporre le opportune integrazioni alla lista dei soggetti da audire”; il collega Vacciano (Misto) richiama l’attenzione “sull’opportunità di un corretto coordinamento con i lavori della Camera”. Il presidente Marino (Pd) rammenta “il seminario istituzionale in materia di giochi tenuto presso la commissione Finanze della Camera dei deputati lo scorso autunno, successivamente al quale non risulta svolta attività legislativa da parte dell’omologa commissione della Camera. L’esame delle proposte legislative presso l’altro ramo del Parlamento ha coinvolto in particolar modo le commissioni Finanze e Affari sociali riunite, in ragione delle materie oggetto dei disegni di legge”. Marino si riserva quindi di “interpellare la presidenza della commissione Finanze della Camera, al fine di definire il necessario coordinamento, nel rispetto delle prerogative dei presidenti di Senato e Camera in relazione allo stabilimento di intese fra i due rami del Parlamento”. dar/AGIMEG