Giochi, i Monopoli al lavoro su una possibile revisione dell’emendamento del senatore Ranucci. Possibile ritocco degli aggi per i ricevitori e contribuiti per tipologia di negozio

La Commissione Bilancio del Senato si appresta a inserire nella Legge di Stabilità il Contributo Obbligatorio per la Prevenzione e il Controllo del gioco, che impone ai punti di vendita dei giochi di versare un contributo annuale, ma con una serie di modifiche su cui stanno lavorando i Monopoli di Stato. In pratica – secondo quanto apprende Agimeg da fonti vicine al Governo – dall’emendamento presentato dal senatore Raffaele Ranucci (PD) verrà stralciata una parte, la lettera “b”, che confluirà in un’autonoma proposta di modifica. L’attuale formulazione prevede per ciascuna tipologia di gioco un contributo diverso (ad esempio scommesse ippiche o sportive 1.000 euro, entrambe 1.200 euro; newslot 1.000 euro l’anno; bingo 2.000 euro; bingo e newslot insieme 2.500 euro). La norma con questa formulazione tuttavia si potrebbe trasformare in un vero e proprio salasso per alcuni punti vendita. Un tabaccaio, ad esempio, può vendere Gratta e Vinci e SuperEnalotto (per i quali verserà 1.000 euro), e istallare allo stesso tempo delle slot (altri 1.000 euro), o ancora avere un corner di scommesse (1.000-1.200 euro). Per i bingo, l’esborso arriverà nella maggior parte dei casi a 4.500 euro, ovvero 2.500 euro per slot e bingo, più altri 2.000 per le videolottery. I Monopoli starebbero pensando ad una revisione dell’emendamento in questione, prevedendo ade sempio un contributo basato non sui prodotti commercializzati, ma sulla tipologia di negozio (quindi un contributo per le ricevitorie, un altro per le sale slot, e un altro ancora per i bingo). Ma tra le ipotesi allo studio ci sono anche un ritocco degli aggi per le reti di vendita di Gratta e Vinci, SuperEnalotto, e Lotto: queste ricevitorie attualmente percepiscono l’8% delle giocate che raccolgono, la percentuale potrebbe passare al 7, se non addirittura al 6%. E ancora, si sta ipotizzando di ritoccare anche l’aggio del concessionario del Lotto. lp/AGIMEG