“Dato ufficiale appena uscito: a Milano l’anno scorso il giro d’affari del gioco riferito alle sole slot e alle videolottery, ha toccato 1 miliardo e 400 milioni di euro. Sono oltre 1000 euro a testa. Quasi 70 mila persone che vivono in città hanno comportamenti problematici o a rischio nei confronti del gioco, mentre sono in crescita i casi di ludopatia conclamata”. Sono le parole del sindaco di Bergamo, Giorgio Gori. “È un problema che si manifesta in tutti i comuni, e che molti sindaci, a partire da quello di Milano, hanno cercato di contrastare. Nei mesi scorsi ho rappresentato i Comuni italiani nel confronto col Governo, arrivando ad un accordo che prevede il dimezzamento delle slot nel giro di 3 anni, e normative molto più stringenti a protezione dei minori. Dal 2013 Regione la Lombardia ha una legge che vieta di collocare nuove macchinette a meno di 500 metri dai luoghi sensibili. È già qualcosa, ma si deve #FareMeglio – aggiunge -. A Bergamo abbiamo varato un regolamento più severo e abbiamo introdotto alcune fasce orarie in cui il gioco (scommesse comprese) è vietato in tutta la città. I risultati sono incoraggianti: nel 2016 l’incasso delle slot, in città, è diminuito del -11,4%, 11 volte di più che in provincia (-1%). Sono leggermente cresciute (+1%) le VLT, ma assai meno che in provincia (+6%), e così le scommesse (la metà che in provincia). È la dimostrazione che #FareMeglio è possibile ed è ciò che faremo per la Lombardia”, ha concluso. cdn/AGIMEG