“La Federazione Nazionale Gioco Pubblico si farà carico di una ricerca sul contributo che l’industria del gioco porta all’economia nazionale. Le conoscenze di cui l’opinione pubblica dispone sulla dimensione economica del settore sono infatti insufficienti a dare un’idea precisa di quanto le attività legate al gioco contribuiscano e possano contribuire all’economia italiana” così Ezio Filippone, presidente della Federazione Nazionale Gioco Pubblico al convegno in corso a Roma. “Questa insufficienza di conoscenze appare tanto più preoccupante in quanto un fenomeno di espansione e di cambiamento radicale è in atto a livello internazionale. Ed inevitabilmente avrà conseguenze anche per il nostro paese. Gli studi esistenti in altri paesi sul settore sono concentrati su tre aspetti: il valore aggiunto e quindi il contributo recato al prodotto interno lordo; il numero di posti lavoro creati da questo settore molto ‘labour intensive’; il reddito fiscale generato a tutti livelli di governo coinvolti. Nel caso dell’Italia, al cui interesse sarà ovviamente dedicato lo studio attualmente in programma, questi soli parametri appaiono certamente necessari, ma non sufficienti. Le interconnessioni col settore del turismo verranno esaminate a fondo, in particolare le conseguenze su quest’ultimo di una regolamentazione del gioco e delle scommesse razionale e priva di pregiudizi. Le trasformazioni oggi in atto nel quadro internazionale stanno trasformando il turismo in un “indotto” del settore del gioco e delle scommesse. La ricerca che abbiamo in programma tenderà perciò, tra l’altro, a verificare in che misura e in che modo una politica per il settore del gioco sia determinante per le prospettive e le esigenze nel campo turistico, che per l’Italia è di importanza fondamentale. E ad approfondire l’idea, che comincia a farsi strada, secondo la quale per molti paesi, compresa l’Italia, ogni possibilità di continuare ad essere presenti con successo su un mercato turistico oggi in piena rivoluzione, potrebbe essere illusoria, se non in coordinamento con un nuovo approccio alle politiche relative al settore del gioco e delle scommesse. Ed in questo quadro sarà possibile valutare davvero il contributo che il settore del gioco già oggi dà – e può ancor più dare – al paese, e che nessun altro settore sembra invece in grado di apportare. Siamo ormai vicini, speriamo, al momento di sintesi delle riflessioni e delle proposte di oltre un anno di lavoro, larga parte del quale guidato dall’esperienza dell’On. Baretta al quale rivolgiamo un rinnovato ringraziamento per la disponibilità e la capacità di ascolto dimostrate nei confronti di tutta la filiera e non di una parte di esso come succedeva in passato”. lp/AGIMEG