Giochi, Equitalia aggiunge caos al disordine normativo. Sanzione da 54 mila euro a un giocatore per vincite all’estero. Ignorata una sentenza della Cge

“Operazione All In, tutti assolti tranne me. In attesa di appello alla commissione tributaria di Bari (ricorso presentato e pagato), Equitalia mi manda un bel regalo: 54000 euro da pagare entro due mesi per tasse non pagate sulle vincite in casinò europei. Tanti giocatori sono stati assolti. Mi domando quando finirà questa”.
Questo lo sfogo di Roberto Sabato, giocatore di poker che negli ultimi anni sta portando avanti un braccio di ferro con l’Agenzia delle Entrate. Non si chiude la partita (senza regole uguali per tutti) tra i giocatori di poker italiani che hanno ottenuto vincite all’estero e le commissioni tributarie provinciali. Con una sentenza la Corte di Giustizia Ue ha già bocciato l’Italia sull’assoggettamento ad obblighi dichiarativi ed impositivi a fini fiscali delle vincite conseguite presso case da gioco di Paesi membri dell’Unione Europea, da persone residenti in Italia, ma la questione evidentemente deve ancora “essere assimilata” in Italia. Le varie commissioni tributarie hanno quindi dovuto incassare e ritirare le posizioni prese nei confronti di centinaia di giocatori italiani, anche se non è andata bene per tutti. Da Bruxelles sono arrivate indicazioni chiare: le vincite ottenute dai casinò esteri non possono essere tassate, tutta l’Operazione All in portata avanti dalla guardia di Finanza è stata di fatto “smontata” (solo dopo che molti avevano già pagato). Non solo. L’argomento è emerso anche ieri in sede referente presso la XIV Commissione Permanente della Camera sulle Politiche dell’Unione europea in tema di vincite al gioco. Eppure, questa mattina al giocatore pugliese è arrivata la sgradita sorpresa: due bollettini postali rispettivamente da 25.501,99 e 28.951,11 euro. Ben 53mila euro da pagare, su  40 mila euro di vincite, senza contare che le stesse vincite non sono nette, visto che non vengono considerate le spese di partecipazione ai tornei di poker. Tutto questo, lo ricordiamo, succede mentre la Camera dei Deputati nella commissione bilancio sta recependo proprio la sentenza ‘Blanco/Fabretti’ (quella della Corte di Giustizia Europea che ha reso illegittime le richieste dell’Agenzia delle entrate) per evitare una procedura d’infrazione. Un vero caos normativo che si aggiunge al calderone del settore gioco. Le gare delle scommesse e del bingo sono state rinviate perché Enti locali e Governo non trovano un accordo su come fare legge sulla materia. Lo Stato dà direttive, i comuni rispondono creando leggi locali che limitano il gioco. Chi ha una sala e una concessione regolare non sa come agire. In tutto questo, il giocatore Roberto Sabato si vede arrivare una sanzione da 50 mila euro, per un provvedimento che l’Europa ritiene illegittimo e che altre commissioni italiane hanno già stracciato nei confronti di altri giocatori. Una partita senza regole. cz/AGIMEG