Con il nuovo anno è ufficialmente entrata in vigore la Legge di Stabilità 2015. La manovra finanziaria che preoccupa, non poco, gli operatori del settore dell’automatico italiano, ha riscritto – insieme alla Delega fiscale, in fase di attuazione – la normativa sui giochi, producendo reazioni a catena, proteste, in alcuni casi anche plausi. La sanatoria per gli operatori e i centri scommesse non autorizzati a operare in Italia, il nuovo bando del Gioco del Lotto anticipato al 2015, un contributo di 500 milioni di euro dai concessionari degli apparecchi da intrattenimento (slot e vlt) con abolizione dell’aumento del preu a carico degli stessi, l’inasprimento delle sanzioni per le slot non allacciate alla rete dei Monopoli, la conferma di un fondo anti-ludopatie da 50 milioni annui, sono solo le principali novità sui giochi approvate con la ex-finanziaria che ha ricevuto il via libera a fine dicembre in terza lettura alla Camera e che è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale proprio lunedì. Alcune sostanziali modifiche al testo sono state apportate al Senato con degli emendamenti presentati dal Governo e approvati in commissione Bilancio prima, e dall’Assemblea poi. Intento principale della legge è la regolarizzazione fiscale dei ” soggetti” che raccolgono scommesse in Italia senza regolare concessione ottenuta nel nostro Paese. Soggetti che “dovranno presentare entro il 31 gennaio prossimo una dichiarazione di impegno alla regolarizzazione fiscale per emersione (secondo un modello che l’Agenzia delle dogane dovrà preparare entro il 5 gennaio prossimo) con la domanda di rilascio di titolo abilitativo, nonché di collegamento al totalizzatore nazionale, anche mediante uno dei concessionari di Stato per la raccolta di scommesse”. Prevista quest’anno anche la gara per la concessione del Lotto: il gioco sarà affidato a un unico concessionario – come attualmente – con una durata della concessione di nove anni ma “non rinnovabile”. La base d’asta sarà di 700 milioni di euro (350 milioni dovranno essere versati all’aggiudicazione nel 2015; altri 250 nel 2016 all’atto di effettiva assunzione del servizio e il residuo entro il 30 aprile nel 2017). Il governo inoltre, ha ritoccato l’aggio del concessionario e lo fissa al 6% ovvero lo 0,36 punti percentuali in meno. Altra norma meritevole di menzione è il pesante contributo da 500 milioni di euro che dovranno versare i concessionari delle slot e delle VLT entro i mesi di aprile e ottobre di ogni anno in proporzione al numero di apparecchi ad essi riferibili. I concessionari ripartiranno “con gli altri operatori di filiera le somme residue disponibili per aggi e compensi rinegoziando i relativi contratti e versando gli aggi e compensi dovuti esclusivamente a fronte della sottoscrizione dei contratti rinegoziati”, si legge nel testo di legge. L’esecutivo ha infatti chiarito che la revisione della tassazione applicata ai giochi è oggetto dei decreti previsti dalla delega fiscale che sono “peraltro in stadio avanzato in ambito ministeriale” e quindi non era necessario pensare a un aumento della tassazione in questo contesto. Tutte le disposizioni in materia di giochi della legge di stabilità “determinano un maggior gettito pari a 937 milioni di euro all’anno”, come specificato dal Servizio Bilancio della Camera che ha redatto la relazione proprio quando il testo è approdato a Montecitorio per il via libera definitivo. im/AGIMEG