Giochi, Elena Fiorini (Ass. Legalità Genova) ad Agimeg: “Da maggio fuori gioco 900 slot. Riordino del settore su scala nazionale sia rispettoso delle autonomie locali”

“Come amministrazione da anni siamo in prima linea per evitare una eccessiva diffusione del gioco. Genova, in particolare, è tra i Comuni sopra i 200 mila abitanti ad avere la più alta incidenza di sale giochi, frutto di una normativa nazionale a maglie larghe che ha portato vaste aree del territorio a trasformarsi in piccole Las Vegas”. E’ quanto ha dichiarato ad Agimeg l’Assessore alla Legalità del Comune di Genova, Elena Fiorini, che ha ricordato come dal prossimo mese di maggio, alla scadenza della concessione, “entrerà in vigore a Genova il regolamento che prevede l’esclusione di 900 slot machine sulle 1.100 presenti in città, in quanto non rispettano le distanze minime previste rispetto ai luoghi ritenuti sensibili, come scuole, chiese, ospedali e, trattandosi di una città di mare, anche stabilimenti balneari”. In attesa del giro di vite, l’attività del Comune a contrasto del gioco ha già dato dei frutti. “Da tempo pianifichiamo azioni di contrasto all’eccessiva diffusione del gioco – ha spiegato l’Assessore Fiorini – nel 2012 quando ci siamo insediati avevamo 59 sale dedicate al gioco, ora questo numero è sceso a 29. Piace notare come da parte degli esercenti, soprattutto coloro che hanno slot nel proprio locale, vi sia una accresciuta sensibilità sul tema: alcuni hanno ridotto il numero di apparecchi, altri li hanno completamente eliminati. Ora serve un piano nazionale di riordino del settore. Siamo in attesa di vedere i risultati della Conferenza Stato-Regioni, ma giudichiamo positivamente il raggiungimento di un riordino del settore giochi su scala nazionale, che sia tuttavia rispettoso delle autonomie locali. Serve una cornice normativa – auspica l’Assessore – all’interno della quale ci si possa modulare a seconda delle necessità delle singole realtà territoriali. Nella nostra attività di governo della città abbiamo agito seguendo il buon senso, proteggendo le categorie deboli, contrastando il gioco affinché non entri nella quotidianità dei cittadini. In percentuale, il gioco restituisce ai Comuni meno rispetto ad altre attività economiche, mentre vogliamo che Genova investa su attività che abbiano una resa maggiore”. L’Assessore Fiorini riconosce che “l’azzardo non è una battaglia, ma occorre porsi in termini reali su determinate questioni, con la consapevolezza che il piano normativo non è completo. Il gioco non va eliminato totalmente, ma introdurre limitazioni significa far passare un messaggio per il quale non è giocando a una slot che si può pensare di cambiare vita”. E su un possibile riemergere della criminalità organizzata, una volta tolto il gioco legale dalla città, l’Assessore afferma che “la criminalità ha già le mani sul gioco: anche le sale legali possono essere utilizzate per riciclaggio di denaro e per investire capitali di provenienza illecita”. lp/AGIMEG