“Ancora una volta la politica in primis e quindi i mezzi d’informazione, si sono prodigati per diffondere notizie infondate e demagogiche. E’ facile creare consenso nell’opinione pubblica strumentalizzando l’argomento che oggi è messo alla gogna da tutti: le slot. Ma per una volta si dovrebbe dare completezza e certezza dell’informazione”. E’ duro il commento di Domenico Distante, presidente della delegazione Puglia e vice presidente vicario dell’Associazione Nazionale Sapar (Servizi pubbliche attrazioni ricreative, aderente a Confesercenti), in merito alle dichiarazioni rilasciate dal consigliere regionale pugliese del Movimento 5 Stelle, Rosa Barone, e dal portavoce in Senato, Vincenzo Maurizio Santangelo, secondo cui nel comune di San Severo, in provincia di Foggia, non verrebbero rispettate le normative locali, con conseguente apertura di sale giochi. “Le affermazioni degli attivisti del M5S sono prive di fondamento e contengono valutazioni errate: ad esempio quando si parla di violazione della legge regionale n. 43 del 13/12/2013, non si tiene conto dell’art. 7 comma 3, che consente 5 anni di tempo alle autorizzazioni esistenti per adeguarsi, e quindi non sussiste alcuna violazione – prosegue Distante –. L’ordinanza sulla legittimità della normativa regionale n.43 del 2013, che il Tar Puglia ha rinviato alla Corte Costituzionale, è quanto mai urgente e necessaria, perché il settore ha bisogno di una legge nazionale che disciplini il comparto giochi in maniera uniforme, evitando quella discrepanza normativa che invece è la prerogativa dominante di ogni legge regionale italiana”. Nella nota del M5S si fa riferimento a 19 agenzie di scommesse, “ma secondo i dati consultabili sul sito dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli – continua il vice presidente vicario di Sapar – sono solo 8 le agenzie. Inoltre le licenze per gli esercizi dedicati e le sale scommesse sono rilasciate dalla questura competente, che verifica i requisiti di ogni singolo richiedente: è inutile tirare in ballo amministrazioni comunali e prefettura. Trovo assurdo che si strumentalizzi il settore del gioco per delle beghe personali e politiche”. Il presidente della delegazione Puglia ricorda poi che gli attivisti del M5S “hanno equiparato le aziende legali come tabaccai e gestori di giochi pubblici con quelle illegali, creando un danno di immagine. Noi siamo operatori che lavorano nella legalità. Il gioco regolamentato necessita della licenza di pubblica sicurezza, abbiamo il dovere di esporre nelle nostre sale la tabella dei giochi proibiti, gli adesivi su cui è scritto che il gioco è vietato ai minori, pena sanzioni anche penali. Le normative regionali non stanno conducendo ad altro che ad una proliferazione degli apparecchi illegali; il proibizionismo non porta ad una risoluzione dei problemi, quanto piuttosto sposta l’utente anche verso altre forme di gioco, magari illegali. O verso quello che è considerato un po’ ‘il territorio di nessuno’, ovvero il gioco online, fruibile anche dai minori su qualsiasi apparecchio smartphone. Così come i Gratta e Vinci, Lotto e Superenalotto, che secondo alcuni studi, come quelli del CNR, Nomisma e la stessa relazione del Ministero della Sanità, sono i più utilizzati dagli utenti e quindi quelli che hanno un maggior impatto sulla diffusione delle ludopatie”. Distante chiede “regole chiare e precise per chi opera in questo settore. Noi lavoriamo per conto dello Stato e non ci vergogniamo affatto del mestiere che svolgiamo nella legalità, perché è da esso stesso che siamo stati autorizzati. Ringrazio, poi, tutte le forze dell’ordine che lavorano sul territorio per difendere la legalità. Ricordo, infine, che noi siamo sempre disponibili ad un confronto chiaro ed aperto con i rappresentanti della politica, al fine di concertare insieme soluzioni condivise sia dalle istituzioni che dal comparto: mi auguro che questo invito venga accolto anche dagli attivisti del Movimento 5 Stelle, e ci si adoperi per organizzare al più presto un tavolo di confronto”. dar/AGIMEG