Pene più pesanti per chi installa i totem negli esercizi commerciali e più poteri alle forze dell’ordine per contrastare il fenomeno del gioco illegale. Queste le richieste che Domenico Distante, vicepresidente vicario nazionale di Sapar, aveva avanzato lo scorso 23 novembre nel suo intervento durante il Seminario istituzionale sulle tematiche relative al settore dei giochi pubblici, presso la VI Commissione Finanze della Camera dei Deputati, al quale erano presenti le massime autorità, tra cui il Generale di Corpo d’armata Saverio Capolupo, Comandante Generale della Guardia di Finanza, Giuseppe Peleggi, direttore Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Alessandro Aronica, vicedirettore Area Monopoli, Cristiano Cannarsa, Presidente e Ad di Sogei, e diversi rappresentanti dei principali operatori del gaming, tra cui Fabio Cairoli, Amministratore delegato di Lottomatica, ed Emilio Petrone, Ad di Sisal. Una posizione, quella di Distante, ribadita in un’intervista esclusiva ad Agimeg, a seguito della presentazione alla Camera di un emendamento di contrasto ai totem, apparecchi che nascondendosi sotto il cappello di “giochi promozionali”, non prevedono alcuna tutela del giocatore, nessun rilascio di nulla osta e nessuna licenza di Polizia. “Ci auguriamo che l’emendamento possa passare alla Camera – ha dichiarato ad Agimeg Domenico Distante di Sapar– in quanto lo Stato ha il dovere di tutelare il gioco legale e regolamentato. Noi non chiediamo più soldi, ma di poter eliminare la concorrenza di apparecchi che non tutelano i giocatori e i minori. Il gioco regolamentato necessita della licenza di pubblica sicurezza, abbiamo il dovere di esporre nelle nostre sale la tabella dei giochi proibiti, del gioco vietato ai minori, a pena di sanzioni anche penali, mentre i totem vengono esentati in quanto offrono gioco sotto forma di giochi promozionali. Dobbiamo invece dare più potere e strumenti alla Guardia di Finanza e alle forze dell’ordine – ha proseguito Distante – in modo che possano operare in un quadro normativo ben definito. Ad
oggi non hanno gli strumenti per farlo: spesso a seguito di un sequestro di apparecchi illegali corrisponde un dissequestro disposto dal tribunale del riesame”. Il discorso si sposta anche sul tema delle ordinanze comunali che impongono limiti di orari e di distanze per le sale. “Gli apparecchi legali devono sottostare a precise regole – ha detto ancora Distante – che riguardano sia gli orari di funzionamento che i luoghi di installazione, cosa che invece non vale per i totem che possono essere accesi 24 ore al giorno in sale vicine tra loro. In questo modo però si spegne il gioco regolare: non è logico che le macchine legali possano lavorare per sole otto ore al giorno, mentre quelle illegali siano sempre accese. Così facendo si lascia il mercato all’illegalità, mentre servono regole chiare e precise per chi opera in questo settore”. Nell’emendamento presentato alla Camera è prevista la chiusura obbligatoria, da 1 a 4 mesi, dell’esercizio o circolo privato che ospita i totem e in caso di recidività il ritiro della licenza e blocco del rilascio di nuove licenze per 10 anni, oltre ad una sanzione amministrativa di 20.000 euro. cr/AGIMEG