Con il taglio ufficiale del nastro tricolore, è stata inaugurata la 44^ edizione di Enada Roma, targata SAPAR e organizzata da Rimini Fiera. Una Mostra Internazionale degli Apparecchi da Intrattenimento e da Gioco, quella autunnale del 2016, che ha preso il via con il convegno, moderato dal giornalista Paolo Di Giannantonio “Epidemiologia del gioco d’azzardo. Gioco e gioco problematico in Italia”, finalizzato a far riflettere sul presente e sul futuro del comparto. “Il proibizionismo – ha affermato Ornella De Rosa, docente storia del gioco pubblico in età contemporanea presso l’Università di Salerno – non aiuterà a risolvere i problemi legati al gioco. La storia ce lo insegna. Ricordo ad esempio quando a Napoli si decise di eliminare le baracche dei poveri afflitti da colera, lasciando spazio all’ingresso di palazzinari. Un provvedimento, questo, che non risolse il problema, ma che di fatto fu solo in grado di offuscarlo e mettendolo da parte. Un aneddoto, quello da me effettuato, che può essere accostato oggi al tema dell’eliminazione delle slot, che tra l’altro sono presenti solo nel 30% delle tabaccherie italiane. Togliendo il gioco visibile dagli occhi della gente si dà infatti solo spazio al gioco non legale e illegale, spingendo tra l’altro le persone a giocare in uno spazio ancora più pericoloso, ovvero, le stanze delle proprie case, in cui il senso spaziotemporale si perde con molta facilità. Chi parla di giocatore patologico pertanto sbaglia; esistono invece persone patologiche, che soffrono tremendamente il così detto ‘tempo liberato’, ovvero il vuoto esistente nella sfera degli interessi di un individuo”. lp/AGIMEG