“Si rammenta, agli esercizi pubblici interessati, che il prossimo 20 novembre scadrà il termine previsto dalla legge regionale per la rimozione degli apparecchi da gioco installati presso esercizi che si trovino in una delle condizioni d’incompatibilità previste e, precisamente, a una distanza inferiore a mt. 500 (misurata in base al percorso pedonale più breve) da istituti scolastici di ogni ordine e grado, centri di formazione per giovani e adulti, luoghi di culto, impianti sportivi, ospedali, strutture residenziali o semi-residenziali operanti in ambito sanitario o socio-sanitario, strutture ricettive per categorie protette, luoghi di aggregazione giovanile ed oratori, istituti di credito e sportelli bancomat, esercizi di compravendita di oggetti preziosi ed oro usati, movicentro e stazioni ferroviarie”. E’ quanto ricorda il Comune di Verbania, nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola. “Si precisa che l’obbligo di rimozione degli apparecchi riguarda tutte le tipologie di esercizi in cui gli stessi sono installati con la sola esclusione, in questa prima fase come prevede la legge, delle sale giochi autorizzate. Si evidenzia che in caso di inosservanza all’obbligo di rimozione degli apparecchi è prevista l’applicazione di una sanzione pecuniaria da 2 mila a 6 mila euro per ogni apparecchio, oltre all’apposizione dei sigilli sugli apparecchi medesimi. Inoltre si informa che è stata prorogata l’ordinanza comunale del 2016 che pone limitazioni temporali all’esercizio del gioco tramite gli apparecchi e congegni automatici da gioco e intrattenimento, sia nelle sale da gioco e da scommesse, sia negli esercizi pubblici e commerciali”. La presente ordinanza stabilisce per gli apparecchi da gioco ospitati nei locali pubblici i seguenti orari di funzionamento: dalle ore 14:00 alle 18:00 e dalle 20:00 alle 24:00. “Abbiamo rilevato la validità di questa ordinanza – affermano il sindaco Silvia Marchionini e l’assessore al commercio Giovanni Alba – ed è per questo che intendiamo proseguire nel percorso intrapreso di tutela delle fasce più deboli contagiate dal rischio derivante dal gioco patologico. Una scelta rafforzata dalle recenti sentenze del TAR regionale e dall’orientamento assunto dallo Stato che prevede una progressiva riduzione del numero delle sale gioco e di macchinette presenti, concedendo anche agli enti locali la possibilità di intervenire sugli orari di apertura e utilizzo. Un’ordinanza che sarà poi superata dal regolamento in fase di studio e che approderà prossimamente in Commissione per poi arrivare, speriamo prima della fine dell’anno, in Consiglio Comunale per la sua definitiva approvazione”. cdn/AGIMEG