Torino, la Commissione Consiliare Speciale di promozione della cultura della legalità e del contrasto dei fenomeni mafiosi – del Consiglio Comunale – ha approvato il 30 dicembre la Relazione annuale che dedica anche una sezione specifica al gioco. Sui evidenzia in particolare che i locali che ospitano slot e videolottery all’interno del Comune siano 1590 (il 25% di tutti quelli presenti nel Piemonte), la maggior parte concentrati nei quartieri più popolari. La spesa complessiva per i giochi è passata da 400 a 450 milioni di euro tra il 2011 e il 2012. “Se a livello nazionale c’è un trend negativo rispetto al gioco, in Piemonte i dati continuano a crescere, fenomeno ancor più preoccupante in un contesto di crisi”. Inoltre, nella relazione si asserisce che, nonostante la Corte Costituzionale abbia sostanzialmente avallato l’intervento degli enti locali tesi a contenere l’offerta di gioco,”l’Amministrazione comunale può marginalmente incidere sul fenomeno”. A tal proposito, la Commissione suggerisce “di monitorare nel medio e nel lungo periodo l’efficacia delle iniziative che vengono prese per contrastare la dipendenza da gioco”. Nella relazione però si riconosce anche che “il gioco legale è un’arma fondamentale per combattere la diffusione del gioco illegale, che è una delle principali fonti di finanziamento delle organizzazioni criminali”, e si ricorda anche che in un’apposita audizione, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli abbia sottolineato che “la legalizzazione del gioco d’azzardo rappresenti l’arma più efficace per sottrarre questo mercato, e i relativi proventi, alle organizzazioni criminali, che si ricavano comunque uno spazio con la contraffazione delle macchinette non collegate al sistema centrale dell’Agenzia. A volte essa avviene anche all’insaputa del commerciante, altre volte rappresenta invece una forma ‘evoluta’ di pizzo. Esiste poi una fetta importante di gioco illegale da far emergere, che si ‘traveste’ da gioco legale in grandi centri scommesse che hanno la propria sede all’estero e che non sottostanno alle leggi italiane e non pagano le tasse nel nostro Paese”. A tal proposito quindi la Commissione Speciale chiede “il coinvolgimento di altre commissioni competenti, poiché la diffusione del gioco legale ha degli ‘effetti collaterali’, ovvero l’ampio fenomeno della dipendenza da gioco, anche detta ludopatia, che è sempre più diffusa anche in considerazione del numero crescente di persone che giocano, misurabile tramite la costante crescita degli introiti che vengono dal gioco”. lp/AGIMEG