Giochi, CESE: “Consiglio e Parlamento UE chiede chiariscano se direttiva contratti di fornitura di contenuto digitale riguarda anche l’azzardo”

Chiarire se il gioco d’azzardo sia escluso dall’applicazione della proposta di direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio sui contratti di fornitura di contenuto digitale –  al momento al vaglio dei parlamenti nazionali. E’ una delle richieste che avanza il Comitato Economico e Sociale Europeo in un parere – emesso a fine aprile ma pubblicato solo oggi in  Gazzetta Ufficiale Europea – richiesto dal Parlamento Europeo e del Consiglio stessi. Il Comitato sostiene infatti che “Non è chiaro se l’esclusione di cui al punto 5, lettera a) (dell’art. 3 della proposta di direttiva, NdR) riguardi le cure sanitarie, i servizi del gioco d’azzardo o i servizi finanziari. Tale questione richiede un ulteriore chiarimento, per evitare l’incertezza giuridica”.

Si tratta in sostanza di un dubbio sulla formulazione dell’art.3 della direttiva. La lettera a) infatti detta una regola generale, e stabilisce che la direttiva non si applica ai contratti concernenti: “servizi nella cui prestazione l’intervento umano del fornitore costituisce una componente predominante e per i quali il formato digitale funge essenzialmente da vettore”. Cure sanitarie, gioco d’azzardo e servizi finanziari sono invece oggetto specifico delle successive lettere c), d) ed e). In particolare, per i giochi si intendono quei “servizi che implicano una posta pecuniaria in giochi di sorte, compresi quelli con un elemento di abilità, come le lotterie, i giochi da casinò, il poker e le scommesse, che vengano forniti mediante strumenti elettronici e su richiesta individuale di un destinatario di servizi”. lp/AGIMEG