Giochi, Cdm approva in via preliminare normativa antiriciclaggio. Nel testo obblighi per prestatori di servizi di gioco

Il Consiglio dei ministri, su proposta del presidente Paolo Gentiloni e del ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, ha approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo che detta disposizioni in materia di antiriciclaggio. Il decreto recepisce la direttiva UE 2015/849, che ha introdotto disposizioni volte ad ottimizzare in tutti gli Stati membri l’utilizzo degli strumenti di lotta contro il riciclaggio dei proventi di attività criminose e il finanziamento del terrorismo. Come noto, la IV Direttiva prevede misure anche in materia di gioco, fissando in particolare a 2mila euro la soglia massima delle operazioni che non necessitano della verifica del cliente; e consente agli Stati membri la possibilità di esentare gli operatori di gioco a basso rischio “ad eccezione delle case da gioco”. Nel dettaglio, “i destinatari della normativa antiriciclaggio sono persone fisiche e giuridiche che operano in campo finanziario o che hanno disponibilità di denaro, i quali sono tenuti a determinati obblighi informativi nei confronti dell’unità di informazione finanziaria (UIF) che effettua l’analisi delle operazioni sospette e smista i dati agli altri soggetti, deputati al controllo dei flussi finanziari per finalità di terrorismo e antimafia come la Direzione investiva antimafia (DIA), il Nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di Finanza, il Comitato di sicurezza finanziaria presso il Ministero dell’economia e delle finanze. Quest’ultimo soggetto, di nuova istituzione è qualificato come l’organismo responsabile dell’analisi nazionale del rischio di riciclaggio e finanziamento del terrorismo. Viene inoltre istituito il Registro dei titolari effettivi di persone giuridiche e trust, allo scopo di accrescere la trasparenza e di fornire alle autorità strumenti efficaci per la lotta contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo. E’ prevista altresì l’istituzione di un registro centrale dei trust produttivi di effetti fiscali, in cui saranno custodite le informazioni sulla titolarità effettiva del trust. Inoltre, il provvedimento razionalizza il complesso degli adempimenti posti a carico degli attori del sistema, eliminando formalità e tecnicismi in ordine alle modalità di conservazione dei dati e dei documenti, ritenuti eccessivi rispetto alle esigenze di uniforme ed omogenea applicazione del diritto comunitario e, come tali, potenzialmente anticompetitivi. Le nuove disposizioni garantiscono anche un adeguato sistema di controllo degli operatori contrattualizzati dalle società di ‘money transfer’, attività di rimessa di denaro all’estero che presentano un elevato rischio di infiltrazione criminale. Coerentemente a quanto prescritto dalla direttiva, viene disegnato un sistema sanzionatorio basato su misure effettive, proporzionate e dissuasive, da applicare alle persone fisiche e alle persone giuridiche direttamente responsabili della violazione delle disposizioni dettate in funzione di prevenzione del riciclaggio e di finanziamento del terrorismo”. dar/AGIMEG