“I sequestri sono ancora in corso, ma l’organizzazione aveva piazzato migliaia di totem in tutta Italia” ha spiegato a Agimeg il Capitano Cardillo della Guardia di Finanza, a margine della conferenza stampa sull’operazione Imitation Game. “L’organizzazione si serviva di server a Tampa, in Florida, e a Curacao, nelle Antille Olandesi, mentre le societa’ di servizi che seguivano le operazioni di gioco erano in Romania”. Sostanzialmente, il primo contatto con i giocatori avveniva nei locali dove erano istallati i totem, qui i giocatori ottenevano username e password per accedere alle piattaforme di gioco. Poi potevano effettuare le puntate direttamente dal locale, o da un qualunque computer. “I conti di gioco potevano essere ricaricati direttamente nei locali, ma anche attraverso bonifici o pagamenti con carte prepagate. I soldi andavano cosi’ direttamente su conti esteri rendendo piu’ difficili i controlli sul riciclaggio” aggiunge Cardillo. “L’organizzazione aveva la classica struttura piramidale, a capo c’era Tancredi, poi dei referenti regionali e locali, per arrivare ai gestori dei locali che ovviamente erano i soggetti che rischiavano maggiormente, visto che erano i più esposti ai controlli”. rg/AGIMEG