“Serve troppo tempo per analizzare tutti gli elementi presentati al progetto di legge e per questo motivo la legalizzazione del gioco nel Paese è posticipata al prossimo anno”. E’ quanto ha dichiarato il senatore Benedicto de Lira, che ha presentato l’ultima riforma del progetto per legalizzare giochi, scommesse e casinò in Brasile. Inizialmente, i termini erano stati fissati per la fine del 2017 ma diversi stop nell’iter parlamentare hanno portato allo slittamento al 2018. Da più parti vi è tuttavia la convinzione che l’emersione del massiccio gioco clandestino porterà benefici per le casse erariali. Oggi ci sono infatti più di mezzo milione di punti gioco illegali che non pagano imposte, a cui vanno aggiunti numerosi casinò che dovranno essere legalizzati. Secondo le stime del Ministero delle Finanze, solamente il mercato delle scommesse sportive vale 7,3 miliardi di reis, circa 2 miliardi di euro l’anno. Dalla regolamentazione del settore, con l’assegnazione di licenze, si prevedono incassi erariali per 350 milioni di euro. Più delicato il discorso in merito all’apertura di casinò e sale bingo. L’opinione pubblica è spaccata: il 45,7% degli abitanti del Paese, secondo l’ultimo sondaggio, appoggia l’apertura delle case da gioco mentre il 45,5% è nettamente contrario (il restante 8,8% non sa o non risponde). Percentuale simile nel caso dell’apertura di sale bingo: il 45,6% si è detto favorevole, il 43,4% contrario. cr/AGIMEG