“Per quanto attiene l’auspicio di rendere coerente l’impegno della lotta alla ludopatia al sistema di tassazione dei giochi. è opportuno rappresentare che l’attenzione del Governo verso questo problema resta alta, al punto che nell’ambito delle risorse destinate al finanziamento del servizio sanitario nazionale, a decorrere dall’anno 2015, una quota pari a 50 milioni di euro sia annualmente destinata alla cura delle patologie connesse alla dipendenze dal gioco d’azzardo”. Questa la risposta che il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta ha fornito in commissione finanze alla Camera, all’interrogazione dei deputati Mario Sberna e Paola Binetti (Per l’Italia) che chiedono di sapere se il MEF non ritenga di adottare iniziative anche di tipo normativo “volte a sanare i rilievi della Corte di giustizia europea e a rendere coerente l’impegno della lotta alla ludopatia al sistema di tassazione dei giochi in Italia”. “Il governo sottolinea come resti alta l’attenzione verso il gioco d’azzardo patologico, tanto da aver previsto nella Legge di Stabilità 50 milioni da destinare annualmente alla cura delle patologie connesse alla dipendenza, ma continua a non chiarire quale sia la sua politica in tema di contrasto alla dipendenza”. Ha invece replicato la deputata dell’Udc Paola Binetti . “Occorrono modelli concreti da proporre al Paese – sottolinea Binetti -. Se da una parte è vero che una prospettiva proibizionista non giova a nessuno, dall’altra è di tutta evidenza che un’offerta di gioco e rivolta alle fasce più deboli non può rappresentare un valore di un governo che, al contrario, nasce per gestire la crisi economica, che è anche valoriale e sociale. Giocare si può, ma bisogna capire quanto, come e dove. Soprattutto, occorre capire con chiarezza quale sia la destinazione d’uso delle risorse ricavate dal gioco, che potrebbero essere dedicate a politiche di prevenzione, formazione e salute”. cz-im/AGIMEG