“La mancanza di un quadro legislativo coerente che regolamenti il gioco d’azzardo ha generato in questi anni una serie infinita di ricorsi contro i tentativi di Regioni ed enti locali di mettere paletti per arginare le conseguenze sociali del dilagare dei giochi con vincita in denaro”. Lo rileva in Aula la senatrice Bencini (Idv) ricordando che “si calcola una sentenza ogni cinque giorni. Ciò che ne sta emergendo è una normativa assolutamente disomogenea sul territorio nazionale e non sufficientemente efficace a contrastare il problema. La manovra economica ha incaricato la Conferenza unificata Stato-Regioni-enti locali di definire, entro il prossimo 30 aprile, le caratteristiche dei punti vendita ove si raccoglie il gioco pubblico, nonché i criteri per la loro distribuzione e concentrazione. Il timore è che si cerchi un compromesso tra la salute dei cittadini e l’interesse economico che lo Stato ha nel business del gioco d’azzardo e non si punti, quindi, a valorizzare e recepire a livello nazionale le esperienze più interessanti ed incisive messe in atto da Regioni ed autonomie locali per contrastare in maniera più efficace un fenomeno così grave e diffuso quale quello della ludopatia”. La senatrice auspica anche a nome del partito “cui appartengo che invece si proceda in ogni caso e in ogni sede legislativa con forza, urgenza e determinazione”. dar/AGIMEG