Giochi, Baroni (M5S) ad Agimeg: “Enti locali operano nel vuoto normativo, governo abbia il coraggio di riformare il settore o Baretta si dimetta”

Il settore del gioco va riformato, ci sono tanti aspetti da considerare ma la politica non ha il coraggio di farlo. E’ un attacco a tuttotondo contro l’esecutivo guidato da Paolo Gentiloni e in particolare il suo sottosegretario all’Economia con delega ai giochi, Pier Paolo Baretta, quello che il deputato M5S, Massimo Baroni, sferra in esclusiva ad Agimeg. Tornando sull’intesa tra governo ed enti locali in tema di distribuzione dell’offerta di gioco sul territorio – accordo che secondo la legge di Stabilità sarebbe dovuto arrivare entro il 30 aprile del 2016 – Baroni evidenzia che “il governo sta facendo lo scaricabarile sulle Regioni. Il modo di operare del sottosegretario Baretta è a dir poco grottesco: non prova a investire né il suo governo né il Parlamento di proposte reali di riforma del settore, basta vedere tutti i lavori insabbiati alla Camere”. La proposta del governo “parla di redistribuzione dell’offerta, di riduzione delle entrate erariali e di riduzione del payout, auspica un accordo con le Regioni per decidere in maniera inequivocabile le distanze dai luoghi sensibili. Diamo una notizia a Baretta: queste distanze erano già previste nel decreto Balduzzi, bastava semplicemente emanare un decreto delegato, come era previsto proprio dal provvedimento del 2012. Di fatto il governo sta lasciando tutto nelle mani delle Regioni, in questi 4 anni non ha fatto nulla”. Non solo, Baroni definisce “scandaloso che tra le proposte del governo ci sia la riduzione del payout, da sempre un cavallo di battaglia del nostro movimento. E’ grottesco che Baretta si riscopra grillino o regolatore dell’offerta di gioco: questo è inaccettabile e per questo motivo noi chiediamo le dimissioni del sottosegretario per questa inversione a U”. Il deputato evidenzia l’importanza di un’azione riformatrice del comparto, perché “le cose che non funzionano all’interno del settore sono tantissime”. Ad esempio, in tema di pubblicità “l’abbiamo detto e dimostrato in tutti i modi che lo stop solo sulle televisioni generaliste dalle 7 alle 22 non è sufficiente. Sappiamo bene che servirebbe grande coraggio, una grande capacità di fare politica senza guardare a quegli interessi che non c’entrano niente con la tutela della salute dei cittadini”. Secondo Baroni, “gli enti locali vogliono stare maggiormente vicino ai cittadini, vogliono regolare il tema dell’azzardo e in maniera surrogata stanno operando nel vuoto legislativo che ha lasciato dal governo, insabbiando ad esempio la proposta Binetti che prevedeva l’80% delle nostre proposte, insabbiando il divieto assoluto di pubblicità, non facendo uscire la delega fiscale che aveva alcune cose buone”. Parlando di misure da mettere in campo a livello nazionale per contrastare il gioco d’azzardo patologico, il deputato grillino si dice “favorevole” all’utilizzo di una tessera del giocatore, ad esempio utilizzando quella sanitaria: “sono favorevole al codice fiscale e lo voteremo a favore. Anzi, lo abbiamo già votato a favore in commissione però noi abbiamo alzato l’asticella sposando la proposta dell’associazione Mettiamoci in gioco di un tesserino unico elettronico che prevede un chip: si tratta di una tecnologia hardware che ormai è diventata a basso costo, ma che è molto diffusa”. Baroni esprime perplessità sull’utilizzo della tessera sanitaria “su cui si è accontentato il governo”, che “potrebbe essere usata impropriamente da giocatori accaniti che non hanno particolari scrupoli”, ma si dice disponibile a valutare altre soluzioni: “non abbiamo l’arroganza di voler imporre in questo momento storico il nostro punto di vista dato che c’è una maggioranza che converge sul codice fiscale che comunque darebbe grandi benefici alla filiera del denaro che deve essere tracciato in maniera puntuale”. dar/AGIMEG