Il riordino complessivo del settore dei giochi abbraccia più aspetti, che il sottosegretario all’Economia con delega ai giochi, Pier Paolo Baretta, ha toccato nella sua intervista esclusiva ad Agimeg.
Nelle ultime settimane è tornata a farsi avanti l’ipotesi di una terza sanatoria per i centri scommesse, che potrebbe trovare realizzazione proprio in questo mese di settembre. Ha ricevuto proposte in tal senso?
“Sì, ne ho sentito parlare durante la discussione di alcuni provvedimenti di legge in Parlamento, ma non è arrivata nessuna proposta concreta in tale direzione. Io non credo che sia tempo di sanatorie, credo sia il momento di rispettare le regole”.
Legge di Stabilità 2017. C’è già allo studio qualche nuovo intervento che riguarda il settore? Troverà spazio anche una regolazione dell’attuale disciplina dei Casinò?
“Il documento presentato agli enti locali costituisce un’agenda dei problemi. Ci sono un paio di cose che sicuramente non saranno realizzate nel breve termine: aprire un confronto con l’Unione europea sul tema della pubblicità – che implica altri tempi – e la riforma dei Casinò, che a mio avviso andrebbe accelerata. Però effettivamente è un tema molto delicato perché impatta non solo sulla riforma ma anche sul fatto che oggi i Casinò sono in crisi, sono pubblici ma di proprietà dei singoli Comuni. E poi c’è una spinta a nuovi Casinò che non può non inquadrarsi all’interno del ragionamento complessivo che stiamo facendo di riforma e di riduzione dell’offerta. Insomma lo vedo come un tema maturo”.
Pubblicità. A che punto è il secondo decreto ministeriale del Mef, di concerto con il ministero della Salute, sentito l’Agcom, che recepisce la direttiva UE?
“Direi che abbiamo raggiunto un buon equilibrio, abbiamo già emanato un decreto ministeriale (che disciplina i media specializzati esclusi dal divieto di trasmissione di spot pubblicitari dalle 7 alle 22, ndr) e a breve arriverà anche il secondo (che recepisce la direttiva UE in tema di pubblicità, ndr). Serve una regola condivisa per evitare uno squilibrio. Lo stop dalle 7 alle 22 è una mediazione importante, ma si possono fare passi avanti”. L’idea di fondo è che “è meglio andare verso una legislazione condivisa a livello europeo”.
A proposito di legislazione condivisa, a giorni ci sarà un incontro dei regolatori in Francia per discutere di gioco online e di liquidità condivisa. Ha un’opinione sul fatto che un francese possa giocare in Italia o uno spagnolo in Francia?
“Il tema di fondo non riguarda solo il gioco, ma riguarda la fiscalità europea. Che ci sia un problema dove la gestione immateriale dei rapporti economici abbia bisogno di regole ben venga; e l’online in particolare, per la diffusione che ha, rappresenta un elemento di frontiera. Mi pare una strada non semplice ma da praticare”. dar-ff/AGIMEG