Un’intesa sui giochi che salvaguarda le prerogative di Regioni ed Enti Locali, limitazione dell’offerta di gioco ed azioni preventive: sono questi i punti principali percorsi dall’assessore alla Salute, Coesione Sociale e Welfare della Regione Umbria Luca Barberini, in un’intervista esclusiva rilasciata ad Agimeg.
La Conferenza Stato-Regioni ha trovato l’intesa per il settore giochi. Cosa ne pensa?
L’intesa raggiunta è il punto di arrivo di un’interlocuzione tra Governo, Regioni ed Enti locali, all’interno della quale sono state presentate numerose proposte integrative e correttive rispetto alle prime versioni del documento e sono stati recepiti anche gli emendamenti presentati dalle Regioni, nella seduta conclusiva della Conferenza Unificata. Al di là delle inevitabili mediazioni tra istanze diverse, è senz’altro positivo che sia stato definito un provvedimento univoco per tutto il territorio nazionale, che salvaguarda le prerogative delle Regioni e degli Enti locali nella tutela della salute e della sicurezza pubblica e sottolinea la priorità delle azioni preventive e di contrasto al gioco d’azzardo patologico. L’intesa è propedeutica all’emanazione di un decreto, che dovrebbe essere approvato entro ottobre. Le indicazioni date andranno seguite, poiché vincolanti.
C’è qualche distinguo da segnalare?
Che il testo definitivo dell’intesa approvata sia il frutto di una mediazione tra posizioni ed istanze diverse, è nelle cose. Tuttavia mi sembra decisamente migliorato rispetto alle prime versioni. Il tema è stato affrontato direttamente in sede di conferenza dei presidenti di Regione e gli emendamenti presentati ufficialmente dalla Conferenza delle Regioni sono stati recepiti. Noi comunque, come Regione Umbria, intendiamo confermare tutte le disposizioni della legge regionale e valutare se sia opportuno rafforzare limitazioni per l’offerta di gioco lecito e le azioni preventive.
La legge sui giochi della Regione Umbria si può migliorare o va bene così?
La nostra legge regionale è stata già oggetto di correttivi ed integrazioni nel corso degli ultimi anni, poiché il fenomeno del gioco d’azzardo e il quadro normativo di riferimento sono soggetti ad evoluzioni, che già in passato hanno reso necessarie modifiche relative alle misure finalizzate alla prevenzione e al contrasto. Oggi mi sembra prematuro entrare nel merito di eventuali correzioni, attendiamo il decreto prima di fare valutazioni del genere. Di certo, stiamo pensando a ulteriori disposizioni a tutela dei minori e dei soggetti più vulnerabili e continueremo a investire su prevenzione, cura e riabilitazione del gioco d’azzardo patologico. Proprio in questi giorni, abbiamo promosso una vasta campagna di comunicazione intitolata ‘Umbria No Slot’ tesa a sensibilizzare i cittadini dai 15 ai 74 anni sui rischi legati al gioco. Fra le varie iniziative, abbiamo attivato da tempo un numero verde per richieste di aiuto e un Centro di riferimento regionale per il trattamento della dipendenza da gioco d’azzardo, con una rete di servizi integrata che garantisce su tutto il territorio un approccio multidisciplinare e omogeneo, con la presa in carico dei giocatori patologici e delle loro famiglie. È stato inoltre creato un marchio ‘No Slot’, destinato agli esercizi commerciali che disinstallano o s’impegnano a non installare apparecchi per il gioco. Particolare attenzione è stata rivolta ai giovani, con attività di promozione della salute svolte nelle scuole attraverso programmi di formazione specifica sul tema delle dipendenze, rivolti a studenti, docenti e operatori socio-sanitari. pc/AGIMEG