Giochi, Barbanti (Misto) a Agimeg: “Depositata pdl su tessera giocatore. Governo non torni indietro su stop totale pubblicità”

E’ stata depositata proprio ieri la proposta di legge recante disposizioni per l’introduzione dell’obbligo di identificazione per la partecipazione ai giochi con vincite in denaro. Lo rivela ad Agimeg il deputato Sebastiano Barbanti (Misto), primo firmatario del testo, che “ora è al vaglio degli uffici tecnici per gli ultimi ritocchi”. La proposta prevede “l’utilizzo della tessera sanitaria per qualunque accesso a qualunque tipo di gioco. Tramite Sogei il sistema invia i dati ai ministeri della Salute e dell’Economia per un’elaborazione in tempo reale, che punti a scongiurare il rischio di insorgenza di ludopatia e di riciclaggio”. I dati vengono elaborati “quasi istantaneamente”, poi però “ho lasciato al governo la scelta delle misure che ritiene più opportune”, quali ad esempio il blocco immediato dell’apparecchio di gioco come forma di tutela preventiva per l’utente, ha proseguito Barbanti spiegando che l’identificazione avverrà “anche per i giochi senza vincite di denaro, come quelle demo scaricabili online. Chiederò che l’utilizzo di tali programmi sia riservato solo a utenti maggiorenni, sono una sorta di cavallo di Troia per il gioco, si inizia così e poi a 18 anni si passa ai giochi con vincite in denaro: sono comunque una forma di ludopatia”. Parlando delle misure contenute nel ddl Stabilità e in particolare della parte dell’emendamento del governo in cui si limita la trasmissione di spot pubblicitari dalle 7 alle 22, la posizione del deputato è ferma: “mi auguro proprio che le proposte di legge sul divieto totale di pubblicità, già incardinate in commissione Finanze” e che “hanno ricevuto ampio consenso da tutte le parti, non siano congelate. Se il governo ha fatto un passo indietro sul tema, lo dica chiaramente”. Dalla legge di Stabilità “ci aspettavamo qualcosa di diverso: non abbiamo presentato il testo della pdl come emendamento proprio per rispetto nei confronti del lavoro della commissione, ma la nostra battaglia prosegue”. dar/AGIMEG