“Lo Stato, nel 2013, avrebbe incassato per i giochi 8,6 mld. Lo afferma un documento consegnato dai Monopoli alla commissione Bilancio della Camera. Dal MoVimento 5 Stelle arrivano però le osservazioni al riguardo. A questa cifra infatti andrebbero sottratti 3,4 mld di mancato gettito Iva e i costi sostenuti dai pazienti e familiari di persone affette da gioco d’azzardo patologico. Contestiamo categoricamente il contenuto del documento dei Monopoli dello Stato quando si afferma che gli effetti dell’applicazione della Pdl sul gioco patologico determinerebbe mancate entrate per lo stato fino a 13 miliardi di euro e che restrizioni al gioco legale determinerebbero un incremento di quello illegale. Per prima cosa ricordiamo che le entrate nelle casse dello Stato derivanti dai giochi nel 2013 sono stati circa 8,6 miliardi. Un conteggio al quale andrebbero sottratti i circa tre miliardi derivanti dal mancato gettito Iva – questo quanto si legge in una nota pubblicata sul blog di Beppe Grillo – soldi spesi per il gioco d’azzardo a discapito di consumi di beni materiali e altri servizi. Inoltre dalle entrate per lo Stato andrebbe sottratto anche i costi e i danni sostenuti dai pazienti italiani e alle loro famiglie, in quanto un malato di GAP in casa mette in ginocchio una intera famiglia. In sostanza, al netto di queste voci, il mancato introito per lo Stato sarebbe di molto inferiore rispetto alla cifra stimata, compresa tra 9 e 13,5 miliardi”. “Infine, non condividiamo minimamente neppure l’affermazione contenuta nel documento secondo cui restrizioni al gioco legale determinerebbero un incremento di quello illegale. La Consulta Nazionale Antiusura di giugno 2014 afferma esattamente il contrario. Le informazioni diffuse dalle forze dell’ordine – si conclude nel commento – affermano che il mercato legale potenzia il mercato illegale perché i punti di contatti tra le due realtà sono diffusi e consolidati. La criminalità organizzata è già oggi un azionista di primo livello nel mercato del gioco legale, nel quale fa affari attraverso usura e riciclaggio di denaro”. lp/AGIMEG