Per quel che concerne il gioco d’azzardo una recente legge in Emilia Romagna ha indicato una distanza minima di 500 metri dai luoghi sensibili per sale giochi e slot. Entro il 30 dicembre di quest’anno i Comuni dovranno completare la mappa delle zone proibite e i gestori che si trovano all’interno delle “zone rosse” in cui c’è il divieto dovranno chiudere. Se si tratta di esercizi pubblici, come i bar, allora non potranno installarne altre. E in ogni caso saranno vietati d’autorità i rinnovi tra i concessionari di slot e i gestori dei locali. «L’unica eccezione – spiega l’assessore del Comune di Modena Andrea Bosi, che ha fatto di questa battaglia un punto d’onore anche per l’intera giunta – è per chi trasloca l’attività volontariamente; di fatto avrà tempo sino al 30 dicembre 2018 per continuare con l’attività e poi dovrà comunque spostarsi. Detto questo temo però che il pericolo più grosso su tutto il settore venga dalla volontà del governo di regolare nuovamente la materia. Una bozza elaborata dal ministero sarà discussa a settembre: regole blande in cui, e questo non è accettabile, si fissa il principio di una garanzia di locali da gioco in ogni area, ma non se ne definiscono le grandezze. Non si capisce questa concessione a chi sia utile». lp/AGIMEG