“Ovunque si sia agito ‘contro’ l’apparecchio lecito, la problematica socio-sanitaria del gioco patologico si è aggravata, congiuntamente alla comparsa di congegni non autorizzati che ‘camuffano’ la slot all’interno di postazioni self service per i servizi on line”. Lo rileva Lorenzo Verona, responsabile As.Tro per le questioni territoriali, che domani incontrerà il sindaco di Biella, che pochi giorni fa ha varato un’ordinanza che disciplina l’orario di funzionamento di apparecchi e sale gioco (dalle 9 alle 12 e dalle 17 alle 23). “La consapevolezza circa l’inefficacia delle restrizione orarie (ai fini del contrasto al gioco patologico) – prosegue il responsabile As.Tro -, impone alle imprese di non accettare passivamente le ordinanze di limitazione oraria, e di attivarsi per dimostrare alle Amministrazioni Comunali dell’erroneità del percorso intrapreso. Se uno spegnimento temporaneo delle apparecchiature da gioco garantisse la risoluzione del problema, e quindi ‘disinnescasse’ il conflitto coi territori, una ‘normale’ imprenditoria assorbirebbe il sacrificio accettandolo nella sua accezione di costo aggiunto. A pagare lo scotto di questa ‘finzione’ tuttavia sarebbero solo i cittadini, i più fragili soprattutto, che nel ‘loro bar/tabacchi’ sotto casa non troverebbero più (o non lo troverebbero acceso) un congegno lecito e omologato, con posta massima da un euro, ma veri e propri collettori di azzardo incontrollato, unitamente a tutti gli altri prodotti leciti diversi dagli apparecchi, inopinatamente considerati ‘al di sopra’ del problema G.A.P.. A pagare sarebbero i cittadini che hanno quotidiano bisogno di una ‘prevenzione’ al gioco patologico, la quale può essere realizzata solo se ‘esiste’ un gioco lecito e accessibile, sempre fruibile in un locale ‘responsabilizzato e formato’ dove l’acquisto del ‘servizio-gioco’ coincide con una costante e qualificata percezione di messaggi preventivi. Il progetto As.Tro ‘un gioco buono anche per il Territorio’ costituisce la prima realizzazione ‘sistemica’ di questa idea e si concretizza in una sinergia operativa tra istituzioni e imprese: le prime dettano obiettivi e procedure, le seconde le mettono in campo”. dar/AGIMEG