“Chiudere i casinò o le sale slot non aiuta a combattere la ludopatia”. Dopo l’annuncio del governatore di Buenos Aires, María Eugenia Vidal, di aver ordinato la chiusura di tre casinò e una sala bingo, arriva la risposta di Julieta Vacas, coordinatrice del Centro di Assistenza alla Ludopatia, che in Argentina conta su dieci sedi distribuite in tutta la provincia. Gli studi, dal 2005 a oggi, dimostrano che è sempre più alto il rischio tra i giovani ma che si tratta di “una dipendenza e non ha niente a che vedere con la chiusura o meno dei casinò. Oggi infatti abbiamo il gioco sempre in mano, si scommette con il cellulare, per cui se si chiude una sala fisica il giocatore problematico non smette di giocare, ma va a puntare online”. Per questo motivo tra le misure che andrebbero prese maggiormente in considerazione, anziché la chiusura dei casinò, “c’è l’autoesclusione, che impedisce ai soggetti vulnerabili di accedere alle sale da gioco per due anni”. lp/AGIMEG