dai nostri inviati a Bari – “Dall’analisi della Unità di Informazione Finanziaria emergono anche i profili peculiari del gioco online”, ha rivelato Giorgio Salvo, già Direttore delle sedi di Bari e Trento di Banca d’Italia, nel corso del workshop Betpoint su giochi e antiriciclaggio, “tra cui la pluralità di conti di gioco riconducibili a un medesimo giocatore o a giocatori collegati, apertura e chiusura di conti di gioco con frequenza elevata, movimentazione del conto di gioco da parte di soggetto diverso dal titolare, movimentazione del conto di gioco che per frequenza, volumi e modalità, si discosta in modo significativo dal modello comportamentale abitualmente tenuto dal giocatore, ricariche (specie se di importo rilevante) del conto di gioco non utilizzate (ovvero poco utilizzate) per l’attività di gioco, seguite dal prelievo ovvero dalla chiusura del conto, giocate effettuate da diversi utenti che appaiono riconducibili per tipologia o modalità di esecuzione a un medesimo giocatore, mancato utilizzo di disponibilità presenti nel conto di gioco per un periodo prolungato, richiesta di prelievo delle somme giacenti sul conto di gioco nel lasso di tempo che precede la trasmissione dei documenti necessari per l’apertura del rapporto, prelievo delle somme dal conto di gioco utilizzando un numero cospicuo di carte di pagamento, specie se anonime, ovvero tramite circuiti di trasferimento fondi, ripetute perdite al gioco in favore di un medesimo giocatore, specie se in paesi o territori a rischio. Nei giochi di abilità a più giocatori, ripetuta effettuazione da parte di un giocatore di operazioni di rilancio seguite dall’abbandono della partita. Nell’ambito del gioco online – ha proseguito Salvo – sono state inoltre riscontrate vulnerabilità determinate dalle piattaforme di altri paesi comunitari operanti in libera prestazione di servizi, in quanto i relativi flussi finanziari sfuggono al monitoraggio delle autorità italiane, riscontrati casi in cui tramite siti di scommesse on-line gestiti da società estere operanti in Italia, vengono realizzate condotte elusive parte di clientela nazionale. Ad esempio viene chiesta la restituzione di somme, anche rilevanti, caricate sui conti di gioco tramite strumenti prepagati on-line, e-voucher e simili, dopo l’utilizzo per giocate a basso rischio, col risultato di legittimare la provenienza dei fondi”. lp/AGIMEG