Sono tutte classificate come a elevato rischio di corruzione le attività di rilascio autorizzazioni e concessioni svolte dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli connesse alla direzione del mercato dei giochi. Lo evidenzia la stessa Agenzia nel Piano triennale di prevenzione della corruzione 2014-2016. In particolare, “i livelli di rischio più elevati” si riferiscono a una serie di attività come l’affidamento concessioni per l’esercizio dei giochi pubblici; l’istituzione di nuove rivendite e ricevitorie, o il trasferimento delle stesse; la prima iscrizione e rinnovo elenco esercenti apparecchi da intrattenimento; il rilascio nulla osta per apparecchi VLT, o per la distribuzione delle slot; e anche per la vendita cartelle bingo. Nel rapporto si evidenzia tuttavia che l’ottenimento di una concessione è sottoposto “a una normativa di settore che ne procedimentalizza fortemente il rilascio, lasciando poco spazio alla discrezionalità del dipendente pubblico e, quindi, riducendo fortemente – rispetto a procedimenti autorizzatori tipici di diritto amministrativo – il grado di rischio, con riferimento alla probabilità che si verifichi la fattispecie illecita”. Vengono comunque evidenziati una serie di fattori e indici di rischio, come il conflitto di interessi del funzionario responsabile del procedimento, la familiarità con i soggetti che richiedono il titolo, il mancato rispetto dei protocolli informatici previsti. “L’Agenzia ha comunque adottato una serie di misure per contrastare la corruzione, semplificando le procedure e garantendo la trasparenza delle decisioni; monitorando periodicamente il rispetto dei tempi procedimentali; potenziando le risorse umane impiegate, anche al fine di facilitare la rotazione; investendo nella formazione mirata; prevedendo dei doppi visti sulle istruttorie nei procedimenti maggiormente esposti. L’Agenzia ha da tempo definito “criteri per il conferimento, il mutamento e la revoca degli incarichi dirigenziali di prima e di seconda fascia, prevedendo, tra l‟altro, meccanismi di rotazione”. In particolare, nel Rapporto si evidenzia che “La conduzione delle strutture cui siano affidate in via esclusiva o prevalente le attività” classificate a alto rischio “non può protrarsi, di norma, oltre i tre anni, fatte salve eccezionali e motivate esigenze funzionali e amministrative, ivi incluse quelle connesse al reperimento delle più idonee professionalità. Gli incarichi dirigenziali corrispondenti a tali strutture non sono, quindi, di norma, rinnovabili”. Diverso il caso degli incarichi non dirigenziali: “Il personale non dirigenziale è spesso detentore di professionalità specifiche non completamente fungibili ed è assai poco facilmente mobilizzabile sul territorio. La specializzazione professionale, del resto, rappresenta, a sua volta, di regola, un robusto argine dinanzi a possibili tentativi di corruttela, di talché misure di promozione della rotazione che non fossero ssunte a parità di condizioni – ovvero a parità di consistenza professionale – non farebbero che avvicendare una tipologia di rischio con un’altra. I casi in cui la rotazione del personale non dirigenziale emerga come misura indispensabile al fine di meglio garantirsi dal rischio corruzione debbono quindi essere limitati e delimitati con attenzione”. L’Agnezia, in via sperimentale, ha definito “per il personale addetto alle attività a più elevato rischio, un criterio di rotazione volto a limitare a non più di sei anni su otto la permanenza dei singoli funzionari nei rispettivi settori/servizi”. E ancora, nel Rapporto si evidenzia che, “nei settori ad alto contenuto tecnico appare opportuno che il criterio della rotazione non venga applicato acriticamente, ovvero senza tener conto dell‟esigenza di non disperdere il patrimonio di conoscenza ed esperienza accumulato, non sempre facilmente riproducibile in breve tempo o a mezzo di semplici corsi di formazione e a sua volta essenziale in un attività di affiancamento delle nuove leve”.
Di seguito il Piano triennale di prevenzione della corruzione. rg/AGIMEG
Giochi: ADM, Piano triennale per la trasparenza e l’integrità 2014-2016. In arrivo le “Giornate della Trasparenza”
“La presenza dello Stato, tanto nel comparto dei giochi quanto in quello dei tabacchi, garantisce entrate erariali tutelando al contempo altri interessi pubblici rilevanti. Nel comparto dei giochi l’Agenzia assolve al proprio ruolo disegnando le linee guida per una razionale evoluzione del settore, verificando la regolarità del comportamento degli operatori con l’obiettivo primario di assicurare un ambiente di gioco legale e responsabile in un contesto ampiamente monitorato e tecnologicamente avanzato”. E’ quanto si legge nel Programma triennale per la trasparenza e l’integrità 2014-2016 dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, in riferimento alla sola area Monopoli. Il piano triennale spiega i compiti riservati all’AAMS e ribadisce che l’agenzia “interviene, unitamente ad altre istituzioni (Guardia di Finanza, Carabinieri, Polizia di Stato, SIAE), ai fini di un incisivo contrasto di ogni fenomeno illegale legato al gioco e agisce al fine di garantire la regolare riscossione del gettito erariale di competenza”. L’Agenzia realizza, inoltre, “le verifiche tecniche utili ad assicurare la conformità di tali prodotti alla normativa nazionale e comunitaria”. La riserva statale sull’organizzazione dei giochi, “prima ancora che nella raccolta di risorse finanziarie aggiuntive rispetto alle ordinarie entrate tributarie ed extra-tributarie, trova il suo fondamento nell’esigenza di tutelare l’ordine e la sicurezza pubblica, di contrastare il crimine organizzato, di proteggere la pubblica fede contro il rischio di frodi e di salvaguardare i minori di età e i soggetti più deboli da una diffusione del gioco incontrollata, indiscriminata e senza regole”. Negli ultimi anni “il mercato dei giochi ha avuto un notevole sviluppo sia a livello internazionale sia in ambito nazionale, dovuto al potenziamento degli investimenti e dell’offerta da parte degli operatori del settore, specie attraverso la rete internet, e al sempre maggiore interesse manifestato dai consumatori per questa forma di intrattenimento. Lo Stato italiano ha scelto di indirizzare le varie forme di gioco e scommessa in circuiti improntati ai principi della trasparenza e della tutela del consumatore”. L’Agenzia, nell’ambito dei tavoli periodici di confronto già da tempo attivati, con la partecipazione di enti, organizzazioni, singoli operatori e rappresentanti dei principali stakeholder, inquadrerà tutte le iniziative volte sia alla discussione dei Piani anticorruzione e della trasparenza sia specifici interventi di approfondimento (Giornate della trasparenza) dedicati a illustrare l’evolversi e i risultati.
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rg/AGIMEG