Giochi: A Roma riprendono i lavori su regolamento comunale per le sale slot

Al Comune di  Roma si torna a parlare di sale dedicate al gaming. Dopo la pausa estiva, con la ripresa delle attività, si è riunita la Commissione Statuto per esaminare la bozza di regolamento. “E’ stata una riunione efficiente e produttiva, e lo  dico senza alcuna ironia” fa sapere il consigliere capitolino Daniele Forgia.
“Si discuteva, alla presenza di consiglieri di maggioranza e opposizione, la proposta di delibera sul regolamento per le sale giochi e le slot a Roma a firma di Nanni (PD). Una misura importante per tutelare i cittadini dal gioco d’azzardo patologico, un fenomeno oramai dilagante nella capitale” aggiunge.

I rappresentanti del Movimento Cinque Stelle di Roma, hanno offerto il loro contributo presentando il testo attualmente in fase di approvazione presso la Commissione parlamentare Affari Sociali “Disposizioni per la prevenzione, la cura e la riabilitazione della dipendenza da gioco d’azzardo patologico”, che prevede anche una serie di indicazioni per i regolamenti comunali.

Sono inoltre pervenuti pareri e gli emendamenti da parte dei quindici municipi. Il tutto verrà esaminato nel corso delle prossime settimane per arrivare in Aula entro la fine di settembre.

Cosa prevede il regolamento

Sale da gioco lontane da scuole, ospedali, Asl. Con un limite preciso di slot machine all’interno dell’esercizio, limite che cambia in base alla metratura. Sono alcune delle indicazioni contenute nella bozza di regolamento su cui sta lavorando il Consiglio Comunale di Roma. Poi ancora orari prestabiliti di apertura e chiusura (dalle 13 alle 23) e controlli effettuati da un gruppo di vigili che sarà costituito ad hoc.
Prima di stilare il Regolamento era previsto che si facesse un censimento di tutte le sale giochi presenti sul territorio capitolino. Nel dettaglio, l’apertura non potrà essere autorizzata se la distanza da scuole, parchi, ospedali, case di cura è inferiore a 1000 metri. Dovranno essere esposti la tabella delle tariffe e dei giochi proibiti, un cartello che indichi il divieto di utilizzo ai minorenni e locandine che dissuadano dal gioco e ne indichino la pericolosità. Per quanto riguarda il numero di slot machine, tabaccherie e ricevitorie potranno averne 1, se la metratura non supera i 25 metri quadri, fino a un massimo di tre se si superano i 50 metri quadri. Bar e ristoranti, se i metri quadri sono più di 100, potranno averne al massimo 4. Stesso limite è fissato per gli stabilimenti balneari e gli alberghi. Scompaiono però dalla delibera gli sgravi fiscali, inizialmente inseriti, per i titolari che decidono di rinunciare a una slot machine già presente nel proprio locale. Nel documento viene solo sottolineata la necessità che «l’amministrazione sostenga gli esercizi commerciali che si rifiutino e/o rinuncino ad installare macchine da gioco e che tale sostegno potrebbe manifestarsi attraverso incentivi e sgravi». cz/AGIMEG