Sale slot all’assalto contro l’ordinanza del comune di Firenze che ne disciplina gli orari di apertura. In 16, società o marchi, impugnano davanti al Tar l’atto con cui Palazzo Vecchio dallo scorso 5 settembre ha ristretto gli orari degli apparecchi con vincita in denaro e inasprito le sanzioni per i trasgressori. Big come la Sisal, che in città ha 4 sale, o filiali di catene come Hippobingo, tutte chiedono l’annullamento e la “declaratoria di illegittimità, previa concessione di misure cautelari collegiali”, dell’ordinanza comunale e “di ogni altro atto e provvedimento ad essa presupposto e conseguente, ancorché incognito, invi compresi gli ‘studi e rilevazioni statistiche effettuate dall’azienda sanitaria di Firenze'”. Ora – si legge sull’edizione di Firenze de La Repubblica – scatta la causa, promossa da Invest Gaming, Peloso Domenico e Storai Simone, Eurogame Liu Songting, Playgame srl, Totmax srl e altre 7 società tra cui la Ricreativo B Spa, che chiedono l’annullamento del provvedimento comunale per “mancata concertazione e irragionevolezza degli orari imposti”. dar/AGIMEG