Tar Lazio, è stata mandata in decisione la richiesta della Giochitalya di sospendere il decreto del marzo scorso che detta la procedura obbligatoria per la rottamazione delle slot. Tutto nasce dalla riduzione della rete degli apparecchi (il numero di slot è passato da 400mila a 265mila, l’iter si è concluso nelle scorse settimane) deciso dal precedente Governo, il decreto impugnato disciplina le modalità da seguire per smantellare le slot eliminate, o in alternativa per rivenderle all’estero. La procedura riguarda il solo mobile (il cabinet: schermo, chassis, tastiera, etc.) mentre per le schede vanno distrutte in ogni caso. L’iter di distruzione partirà il 15 luglio, le compagnie avranno 6 mesi (quindi fino a metà gennaio) per smantellare le slot.
Secondo la ricorrente, tuttavia, il decreto presenta diversi profili di illegittimità. Non è stato innanzitutto notificato alla Commissione Europea (come invece la direttiva UE 38 del 1994 prescrive per i regolamenti tecnici) e non ha quindi passato il periodo di stand still. Inoltre, la ratio del provvedimento è di evitare che le slot dismesse vengano trasformate in totem o altri apparecchi illegali e reimmesse sul mercato. Le compagnie però sostengono che, qualora le slot vengano vendute all’estero, potrebbero essere modificate oltreconfine per poi rientrare in Italia. Oltretutto, tutte le slot italiane – sia quelle dismesse, sia quelle in funzione – sono destinate a sparire, non appena verranno introdotte le macchine di terza generazione, quelle controllate da remoto. In sostanza – sostiene la ricorrente – questo decreto addossa alle compagnie un inutile sforzo economico: i mobili dismessi potrebbero essere tranquillamente utilizzati per sostituire le macchine rotte o per prelevare pezzi di ricambio. L’ordinanza del Tar sulla richiesta di sospensiva è attesa nelle prossime 24/48 ore. gr/AGIMEG