Gennaio caldo per il settore dei giochi, nei prossimi giorni infatti verranno applicate diverse norme introdotte dalla Legge di Bilancio e dal Decreto Fiscale, ma anche da altre leggi approvate in passato. E’ il caso della tessera sanitaria: il decreto Dignità – per contrastare il gioco minorile – ha previsto che slot e vlt vengano dotate di un apposito lettore. La norma è entrata in vigore ieri per le videolottery, per le AWP invece diventerà effettiva solo con il lancio delle slot con controllo da remoto (le regole tecniche sono state inviate alla Commissione Europea e resteranno in stand still fino al 5 febbraio).
Sempre per quanto riguarda gli apparecchi da intrattenimento, da ieri sono in vigore le nuove aliquote di Preu previste dalla Legge di Bilancio. Per le slot il prelievo sale al 23,85%, per le videolottery all’8,5%. Si tratta di un giro di vite che per lo Stato vale 631,2 milioni di euro. Per ammortizzare almeno in parte l’aumento della pressione fiscale, le concessionarie potranno ridurre la percentuale destinata alle vincite. Nel caso delle videolottery dovranno restituire come premi almeno l’83% delle giocate (in precedenza era l’84%), e l’adeguamento è pressoché immediato visto che queste macchine sono controllate da un sistema centrale. Per le Awp invece si passa dal 68 al 65%, in questo caso però serviranno alcuni mesi visto che gli operatori devono sostituire le schede di gioco di ciascuna macchina. In sostanza in questo lasso di tempo, le macchine continueranno a distribuire come vincite il 68% delle giocare, ma pagheranno il 23,85% di prelievo.
Il giro di vite sul settore riguarderà però anche i giocatori che tra qualche giorno incasseranno premi più bassi. Dal 15 gennaio infatti – per le videolottery – la tassa sulla fortuna diventerà più salata: finora, si versava un prelievo del 12% sulle vincite superiori ai 500 euro, calcolato sulla parte eccedente; adesso verranno tassati tutti i premi sopra i 200 euro, con un’aliquota del 20%. Secondo lo Stato, questo nuovo scaglione nel 2020 garantirà 370 milioni di gettito in più. Per gli altri giochi su cui si paga la tassa sulla fortuna – Gratta e Vinci e giochi numerici – si applicherà invece un’aliquota del 20%, invece dell’attuale del 12%, ma sempre sui premi oltre i 500 euro. In questo caso l’aumento scatterà però dal 1 marzo, e secondo le stime garantirà un maggior gettito di 44 milioni nel primo anno. lp/AGIMEG