Gara gioco online: Malta si oppone all’abolizione delle skin, all’utilizzo dello Spid ed all’obbligo di concessione per i service provider. Ma l’Italia non farà sconti. I dettagli

Nei prossimi giorni l’Italia risponderà ufficialmente al governo di Malta, difendendo le proprie posizioni in merito alla regolamentazione del gioco online. Il documento presentato da Malta ha determinato un prolungamento del periodo di “stand still” relativo al decreto sulle regole tecniche per il nuovo regime del gioco online. Il testo finale, dopo lo scambio di documenti, del decreto tornerà in Italia il 18 novembre, posticipato rispetto alla precedente scadenza del 18 ottobre.

Malta ha utilizzato il meccanismo previsto per gli Stati membri che consente di esprimere “commenti” o “pareri circostanziati”, sollevando obiezioni su alcuni aspetti del decreto italiano. In particolare, il governo maltese ha criticato l’obbligo di ottenere una concessione per i service provider e la limitazione a una sola applicazione di gioco per ogni concessionario, escludendo la possibilità per i siti affiliati, noti come “skin“, di operare.

Un altro punto di discussione riguarda l’introduzione obbligatoria dello SPID, un sistema di identificazione digitale, per accedere ai siti di gioco autorizzati. Malta ritiene che questa misura, secondo una direttiva del 2014, potrebbe spingere gli utenti verso mercati non regolamentati.

Secondo fonti istituzionali interpellate da Agimeg, l’Italia cercherà di ribadire le sue posizioni, tutte incentrate sul tema di un maggiore controllo e sicurezza del mercato del gioco online. In tal senso va letta anche l’abolizione delle skin (oggi sono 430) visto che sulle stesse, sempre secondo fonti istituzionali, è più complicato effettuare le verifiche precise e puntuali. Sul tema skin l’Italia non farà comunque sconti, puntando sull’abolizione di questa sistema di raccolta.

Anche sull’utilizzo dello spid l’Italia manterrà la sua posizione. Lo spid viene infatti considerato un sistema sicuro ed efficace per impedire l’accesso ai siti di gioco da parte dei minori. Per l’obbligo della concessione per i service provider la visione italiana è quella di garantire maggiore controllo su un settore complicato. sb/AGIMEG