dal nostro inviato – “Sul luogo comune che l’avanzare del gioco legale sia da calmiere per il gioco illegale, non siamo di questa idea. Dalla relazione della Commissione antimafia è emerso che 60 clan mafiosi lavoravano sul gioco d’azzardo dal Veneto alla Sicilia”. Lo ha dichiarato il deputato del M5S Francesco Silvestri durante un convegno in Campidoglio sulle ludopatie. “Mi sono dedicato all’azzardo perché – ha aggiunto – ho conosciuto persone che si sono indebitate a causa del gioco e che si sono rivolte agli usurai”. E sul gettito proveniente dai giochi, Silvestri ha aggiunto: “gli introiti io li vedo come ‘pochi maledetti e subito’: i 100 miliardi del giro d’affari del settore gioco verrebbero rimessi in un’economia diversa, quindi non andrebbero a perdersi”. “Sulla pubblicità – ha aggiunto Silvestri in merito ai lavori del M5S in Parlamento – ho presentato un pdl sul divieto: noi vogliamo colpire culturalmente l’azzardo. La cosa peggiore che può capitarti nell’azzardo è vincere, perché i ragazzi che vincono migliaia di euro possono pensare che in quel modo si possono realizzare. Di Maio vuole mettere nel suo ddl Dignità questa misura e io sarò felice se potremo anticipare questa soluzione”. Sul tesserino sanitario ha sottolineato che “non credo sia la soluzione: noi pensiamo di introdurre un tesserino del giocatore, che ha anche una foto e quindi aiuta l’identificazione del giocatore”. “Nella scorsa legislatura ho lavorato col senatore Endrizzi ed è stata fatta molta attività, anche da parte dell’on. Basso del PD e altri. Se però nessuna legge è arrivata a compimento significa che tutta questa volontà non c’era. Credo che oggi invece un vero cambiamento debba passare per un grande lavoro di modifica del sistema di gioco in Italia. Spero che riforme come queste vadano avanti e per noi fondamentale è il potere ai Comuni“. an/AGIMEG