Freni (sottosegr. MEF): “Il settore del gioco non è il male, dà lavoro a migliaia di persone e porta gettito, ma di ciò non vi è consapevolezza”. IL VIDEO

“Il settore del gioco non è il male, dà lavoro a migliaia di persone e porta gettito, ma di ciò non vi è consapevolezza. Il mio appello è di non rifugiarsi nelle colpe del legislatore, ma lavorare tutti insieme per riuscire a diffondere questa consapevolezza“. E’ quanto ha dichiarato – nel corso del convegno “Il mercato del gioco: prospettive economiche e sociali”, nel quale sono stati presentati i risultati della ricerca sul settore del gioco in Italia svolta nell’ambito dell’Osservatorio sui mercati regolati di LUISS Business School Federico Freni, Sottosegretario di Stato per l’Economia e le Finanze con delega ai giochi.

“Parlare di questo settore mette il legislatore in una posizione imbarazzante, ma questo imbarazzo deve essere superato con azioni concrete. Un legislatore ‘struzzo’ prenderebbe atto che ci sono delle problematiche e si rifugerebbe nella posizione di dire che a tutela di determinati valori non si deve giocare. Il legislatore dal 2017 ad oggi è stato con più o meno consapevolezza uno struzzo, ora è il momento di prenderci delle responsabilità, Parlamento e Governo. Finché sarò in questo ruolo, è mio dovere lavorare a tutela di questo comparto industriale. Possiamo mettere il gettito in secondo piano rispetto ai problemi che derivano dal gioco d’azzardo patologico, ma il gettito non possiamo ignorarlo quando parliamo di comparto industriale”.

“Quale comparto con questo gettito ha ricevuto il trattamento che ha ricevuto il gioco in questi ultimi anni? Nessuno. E’ il momento di uno scatto d’orgoglio, per dimostrare che siamo in grado come classe legislativa di regolare un settore industriale maturo, apregiudiziale e che siamo in grado di dare una regolazione che crei affidabilità del settore, è inaccettabile che l’Italia sia l’unico paese europeo in cui è instabile“.

“La Legge Delega sul gioco, con l’atteso riordino del settore, è alla Ragioneria dello Stato e penso arriverà al Consiglio dei Ministri entro metà febbraio“, ha poi evidenziato Freni.

“L’industrialità del settore non deve farci dimenticare che i due pilastri da cui dobbiamo partire sono il contrasto all’illegalità ed il contrasto al disturbo da gioco d’azzardo. Se non partiamo da questo, costruiremo una casa sulla sabbia e anche questo dipende da tutti noi, non solo dal legislatore”.

“Posso garantire che la nostra linea sarà quella di partire dalla tutela delle fasce più deboli, per evitare un’ ulteriore incidenza del Gap, e per tutelare chi da concessionario dello stato esercita legalmente la legalità da chi illegalmente sottrae lavoro e gettito“.

“Il comparto industriale del gioco deve abbandonare una facile recriminazione sulle assenze della politica, ma assieme alla politica dovrà costruire un settore nuovo, omogeneo e con una regolazione stabile, unica via a poterci consentire di approdare al gioco 2.0“, ha concluso Freni.

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