Freni (sottosegr. MEF) all’Adnkronos: “Nelle legge delega su riforma giochi una razionalizzazione territoriale della rete, più tutela dei soggetti vulnerabili e il rafforzamento del contrasto del gioco illegale”

Dopo avere avuto il via libera dalla Ragioneria Generale dello Stato “mi auguro” che il testo della bozza di legge delega sulla riforma dei giochi “approdi quanto prima in Consiglio dei ministri, poi sarà il Parlamento a dettare i tempi, che mi auguro auspicabilmente brevi”. E’ quanto ha detto all’Adnkronos Federico Freni, sottosegretario all’Economia con delega ai giochi, secondo il quale, tra l’altro, con la riforma si arriverebbe allo sblocco della questione dei bandi perché, dice, “sicuramente la definizione di regole trasparenti ed uniformi per tutto il territorio nazionale consentirà finalmente di bandire le nuove gare per l’assegnazione delle concessioni avendo cura di riconsiderare i parametri economici e finanziari alla luce dell’attuale situazione post pandemia, se così si può già dire. Il riordino è essenziale perché è prodromico al rinnovo delle concessioni“, ha aggiunto.

“Negli ultimi anni leggi regionali e comunali espulsive e, successivamente, la chiusura dei punti vendita di gioco pubblico a causa della pandemia, hanno regalato molti spazi all’illegalità sia nel canale fisico sia in quello online. Le armi per combattere l’espansione del gioco illegale ci sono, in primo luogo, il ricorso ad una regolamentazione attenta, in particolare ai comportamenti e alla sicurezza dei giocatori ed alle evoluzioni tecnologiche”, ha sottolineato.

“Occorre far sì che gli operatori e i giocatori riacquistino totale la fiducia nel sistema regolatorio e sicuramente la legge delega sul gioco, con l’atteso riordino del settore, è un ottimo punto di partenza. Tra i principali obiettivi rientrano il contrasto all’illegalità, il contrasto al disturbo da gioco d’azzardo e la tutela delle fasce più deboli, per evitare una ulteriore incidenza del Gap, e per tutelare chi, da concessionario dello stato, esercita legalmente la legalità, da chi illegalmente sottrae lavoro e gettito”, ha detto.

“Il gioco legale è un settore prezioso per il Paese in termini di volumi di fatturato, gettito per l’erario, forza lavoro occupata e di efficace contrasto alla criminalità organizzata nel settore. L’Italia rappresenta da anni un modello nell’aver assunto nel monopolio dello Stato le attività del gioco costruendo un sistema di regole concessorie, di vigilanza, di controlli e di recupero del gettito fiscale che in un colpo solo ha sottratto alla criminalità miliardi di euro e definito occupazione stabile e legale”, ha continuato.

“Quello dell’accesso al sistema bancario è un problema che affligge l’intero comparto del gioco. Confido che la ‘ristrutturazione’ del settore messa a punto nel testo di legge delega possa contribuire a risolvere una volta per tutte lo stigma che il mondo bancario ha inflitto al settore”, ha detto.

La riforma del settore dei giochi porterà a “una razionalizzazione territoriale della rete, più tutela dei soggetti vulnerabili e una maggiore sicurezza grazie a un rafforzamento del contrasto del gioco illegale“. Verrà introdotta una “razionalizzazione territoriale della rete di raccolta del gioco su tutto il territorio nazionale con regole trasparenti ed uniformi per l’esercizio del gioco, con la partecipazione dei Comuni al procedimento di pianificazione della dislocazione locale della rete di raccolta. Quest’ultima dovrà fondarsi sull’equilibrio del complessivo dimensionamento dell’offerta e la distribuzione sul territorio dei punti di gioco che dovrà risultare sostenibile sotto il profilo dell’impatto sociale e dei controlli”, ha spiegato.

Il governo vorrà “garantire maggiore sicurezza al settore e ai giocatori mediante il rafforzamento della disciplina di contrasto ad ogni forma di gioco illegale, la razionalizzazione, la semplificazione del sistema sanzionatorio e la predisposizione di un sistema strutturato di vigilanza e di controllo dei giochi”, sostiene.

La richiesta degli operatori delle sale bingo di ridurre il canone concessorio e di cancellarlo per i mesi in cui le attività sono rimaste chiuse per la pandemia “è condivisibile e necessaria per aiutare uno dei settori più colpiti dalla pandemia, ma crediamo sia giusto coinvolgere il Parlamento su un tema così delicato”, ha aggiunto.

Si tratta, continua, di un settore che “a differenza di altri, ha una incidenza occupazionale molto elevata, il cui mantenimento costituisce un presidio di legalità per l’intero settore. Credo che governo e Parlamento debbano assumersi la responsabilità di salvare questi posti di lavoro, sostenendo il comparto del bingo in questa difficile fase congiunturale. Si tratta, ovviamente, di un supporto momentaneo”, ha concluso.

cdn/AGIMEG