Il Museo della Tabaccheria, naturale evoluzione dell’Archivio Storico FIT, ha finalmente spalancato le sue porte. Ha aperto al pubblico dopo anni di ricerche e raccolta di materiale, frutto della generosità dell’intera categoria, la Federazione Italiana Tabaccai. Un ampio spazio museale diviso per aree tematiche che permetterà ai visitatori di immergersi nella storia per scoprire l’evoluzione della tabaccheria, dai prodotti che hanno contraddistinto l’attività nei decenni agli arredamenti d’epoca originali, dalle insegne storiche alle prime schedine per la raccolta dei giochi, senza tralasciare le importanti conquiste sindacali.
“Un ringraziamento speciale a Carlo Adinolfi, titolare della rivendita n. 5 di Salerno dal 1965 al 1993, scomparso da poco, che anno dopo anno non ha mai smesso di contribuire alla realizzazione del Museo”. Si legge in una nota FIT.
“Sono tante, talmente tante le sue donazioni che negli anni hanno arricchito il nostro patrimonio, che annotarle tutte sarebbe impossibile. Possiamo però ricordarne alcune, che oggi fanno bella mostra di sé sotto alle teche del nostro Museo, che accarezzano i vari aspetti del mondo della tabaccheria e della Federazione e che, con la loro presenza, raccontano la storia della categoria. Come l’orologio da parete della Denicotea, nel 1947 già presente nella tabaccheria Adinolfi; il dado utilizzato dai giocatori per compilare la schedina del Totocalcio; molte bellissime cartoline degli anni ’20 e ’30 e una tessera FIT degli anni ’70. Questo e tanto altro… Ed ecco perché il nostro grazie va a Carlo Adinolfi ma anche a tutti gli altri tabaccai di ieri e di oggi che, con i loro ricordi e le loro storie, hanno arricchito l’Archivio Storico, oggi Museo della Tabaccheria. Ringraziamo anche la prima visitatrice del Museo, Donatella Bonanni e la simpatica cagnolina Fru Fru, per l’apprezzamento dimostrato verso la nostra iniziativa e l’entusiasmo per i documenti e gli oggetti esposti”. cdn/AGIMEG