“Noi che possiamo fare? Il DPCM è una legge dello stato, può essere giusto o ingiusto, ma è una legge, non possiamo andare noi da Conte. Il Covid è una causa di forza maggiore, non possiamo opporci a un’ondata del genere. Di certo il vostro problema è enorme, ma anche comune ad altre attività”. Lo ha detto l’inviato delle Iene, Filippo Roma, parlando con Antonia Campanella, presidente di Emi Rebus e membro del Comitato Direttivo di GiocareItalia, in presidio anche oggi, dopo la manifestazione ‘rosa’ di ieri, davanti a Monte Citorio.
“Vorremmo avere un minimo voce, che non abbiamo mai. Noi non siamo le concessionarie, non siamo le lobby, ma i lavoratori del gioco. Siamo stati autorizzati dal governo a raccogliere gioco, non facciamo nulla di illecito, ma tutto il settore è fermo con la conseguenza che sta crescendo la raccolta illegale”, ha detto Antonia Campanella a Filippo Roma. “Il Covid è una scusa. Sappiamo che voi delle Iene siete dalla parte del popolo, ti chiediamo di darci voce, nessuno ci calcola. Siamo il settore chiuso da più tempo e più tassato d’Europa – ha proseguito Campanella – siamo chiusi da sei mesi e nonostante questo abbiamo subìto anche l’aumento della tassazione dello 0,5% sulla raccolta. Da inizio anno inoltre è scattato un nuovo aumento erariale sugli apparecchi da intrattenimento. Per questo chiediamo pari dignità degli altri settori”.
“Come Iene – ha risposto Filippo Roma – noi non diamo giudizi, raccontiamo le ingiustizie, la malapolitica, l’illegalità. Non siamo lo Stato, non facciamo servizio pubblico. Però vi lascio il mio indirizzo di posta elettronica personale in cui potete spiegarmi meglio la vostra situazione e ci sentiamo con calma al telefono”.
ac/AGIMEG