Incertezza, nessuna prospettiva e sostegni insufficienti. E’ questo il quadro delineato dall’articolo del Magazine Filcams sul settore del gioco che conta circa 150mila lavoratori. Dopo la prima fase di chiusura, le agenzie hanno riaperto applicando protocolli molto rigidi che hanno permesso di mantenere la situazione sotto controllo. Ad ottobre di nuovo la chiusura e le parti sociali – si legge nell’articolo – hanno provato a definire un protocollo sanitario al Governo che è ancora in stand by. “Nel primo periodo di chiusura eravamo molto uniti e preoccupati, ma attivi per richiamare l’attenzione sulla nostra situazione. ora, ai timori per il futuro si aggiunge anche la rassegnazione”. sono le parole di un lavoratore della sala bingo di Catania. “La paura è che l’azienda si trovi sommersa dai debiti e che non riesca ad aprire. Non conosciamo la situazione finanziaria della società ma stare chiusi per mesi è davvero tanto. La segretaria della Filcams Salerno afferma: “Dopo il lockdown di inizio 2020 una delle due sale bingo della città non è riuscita ad aprire e ha spostato tutti i lavoratori sull’altra. I dipendenti sono in FIS ma al momento della riapertura tutti i problemi si sommeranno ad un’eccedenza di personale. Speriamo in una ripresa, seppur con qualche limitazione – prosegue la segretaria – anche perché l’investimento fatto durante i mesi estivi per rispettare le norme sanitarie è stato enorme”. In un comunicato congiunto di Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs, Fipe, EGP e Federbingo è stato sottolineato che: “Dopo quasi un intero anno di chiusura e con periodi di stop ben più lunghi rispetto alle altre attività produttive, le gaming hall e le sale bingo restano tra le realtà maggiormente penalizzate dalle restrizioni causate dalla crisi pandemica e, soprattutto, quelle di cui meno si parla”. Intorno al mondo del gioco legale – si legge sul Magazine Filcams – aleggiano pregiudizi e criticità. In realtà le gaming hall sono spesso frequentate da chi è appassionato, ma difficilmente da chi è malato, perché sono luoghi dove si creano dei rapporti e ci sono più forme di controllo. inoltre, la ludopatia non si combatte chiudendo le attività legali, ma la soluzione è rafforzare il sistema del gioco legale aumentando i controlli di sicurezza e dando strumenti, anche normativi, affinché possano essere gestite situazioni problematiche. Filcams, Fisascat e Uiltucs chiedono da anni una politica vera nei confronti del settore, rispettosa del benessere sociale e degli occupati, che nasca da un confronto con le parti sociali senza discriminazioni e pregiudizi. Interventi che aiuterebbero anche a combattere le tante forme di illegalità e gli affari della malavita. ac/AGIMEG