Volge al termine FEEXPO 2024, la fiera sull’amusement di Bergamo che ha visto protagonisti i più importanti operatori del settore. Tra questi, presente con uno stand anche FaroPlay: il presidente Roberto Marai ha rilasciato una intervista ad Agimeg sul presente e il futuro dell’intrattenimento in Italia.
– Com’è andata questa fiera? Quale bilancio?
“La fiera si è consolidata, era partita bene già con la prima edizione e anche questa seconda edizione è stata sulla falsa riga della prima. E’ un evento che sta assumendo sempre più importanza, il luogo ideale dove tenere anche tutte le prossime edizioni, mi auguro per altri cento anni”.
– Qual è il messaggio che volete mandare come settore dell’amusement?
“Siamo una realtà che magari, considerato il gettito fiscale, non è di primaria importanza ma invece è molto importante per lo spirito che rappresentiamo, per il divertimento che forniamo, per le famiglie italiane. Consentiamo ai bambini e a giovani di divertirsi e li distogliamo da altre attività che li isolano. Si tratta di un divertimento sano, con i genitori, i nonni, i fratelli. Questa è la nostra grande forza e ciò che dovrebbe essere preso in considerazione da chi deve legiferare, per dare una mano a questo settore, che soffre a causa dell’accostamento con gli apparecchi comma 6. Invece tutti noi imprenditori italiani dovremmo essere trattati alla stessa stregua, tutti abbiamo bisogno di avere certezze, di poter lavorare e di poter investire senza ricevere brutte sorprese”.
– Quale appello quindi al governo e alla politica per superare questo equivoco tra comma 6 comma 7?
“Devono capire che noi siamo qualcosa di completamente diverso, non possiamo essere paragonati alle altre macchine. Non possiamo essere equiparati agli apparecchi che pagano denaro, con le stesse regole stringenti. Dobbiamo essere trattati come puro intrattenimento, le nostre sono situazioni in cui i ragazzini vengono nelle sale giochi e si divertono, invece ci considerano erroneamente come quelli che preparano i giovani al gioco d’azzardo. E’ allucinante, c’è un clima da caccia alle streghe, ma qua di streghe non ce ne sono. Anzi ci sono imprenditori che lavorano e famiglie che si divertono. E’ davvero incomprensibile come certe persone ci possano paragonare ai giochi con vincita in denaro ancora nel 2024”.
lb/AGIMEG